Tre mesi e mezzo dopo un ritiro dal Tour de France carico di polemiche, Fabio Aru è tornato a farsi vedere su un campo di gara. Il corridore sardo, che dal 2021 sarà alla squadra sudafricana Qhubeka Assos, ha deciso di rimettersi in gioco nel ciclocross, disciplina in cui si era disimpegnato con buoni risultati nelle categorie giovanili, ma dalla quale mancava dall’ormai lontano 2012.

Aru ha approfittato della pausa invernale del Ciclismo su strada per ritrovare il piacere di correre in un contesto diverso, certamente più rilassante e senza pressioni, ma con anche la possibilità di fare dei buoni allenamenti.

Fabio Aru: ‘Un fango mai visto’

Fabio Aru ha debuttato in questa stagione di ciclocross nella corsa che si è svolta domenica 27 dicembre ad Ancona, e parteciperà anche a qualche altra gara in un calendario che il corridore sardo sta ancora definendo. Ad Ancona l’ex Campione d’Italia si è presentato al via con la maglia della UAE Emirates, team con cui è sotto contratto fino al 31 dicembre. Aru ha commesso qualche errore, come al via della corsa quando non è riuscito ad agganciare subito il pedale ed è stato sorpassato da gran parte degli avversari, ed ha fatto un po’ fatica a trovare il feeling con una disciplina abbandonata da tanti anni, ma alla fine ha rimontato chiudendo al quarto posto.

Il vincitore della Vuelta 2015 ha chiuso questa giornata di ritorno al ciclocross con tanta fatica, ma soprattutto con il sorriso.

“Nel fuoristrada si fa fatica, dura un’ora, ma quell’ora… Se vi dico i battiti medi che ho tenuto non ci credete. Un fango mai visto”, ha raccontato Aru a Bici.pro.

‘Sei o sette gare sarebbero utili’

Al di là del valore tecnico di una corsa che ha visto la vittoria di Gioele Bertolini su Luca Pescarmona e Stefano Capponi, con Aru al quarto posto, la nota piacevole per il corridore sardo sembra proprio il bagno di spensieratezza che gli ha portato questo ritorno al ciclocross.

“Mi sono divertito, è andata meglio del previsto. Dopo tanti anni pensavo peggio” ha raccontato Aru, che ora è atteso sulle gare di San Fior e Cremona.

L’ex tricolore ha in mente di continuare nel mese di gennaio con altri appuntamenti nel ciclocross, sia per il piacere di tornare a cimentarsi con questa disciplina, sia per il lavoro che si può fare in questo tipo di gare.

Gli sforzi intensi del ciclocross rappresentano infatti una buona base di allenamento anche in vista della stagione di ciclismo su strada, in cui Aru sarà chiamato alla rinascita con la Qhubeka Assos dopo tre anni fallimentari alla UAE Emirates. “Tutta la stagione sarebbe troppo in vista della strada, ma sei o sette gare sarebbero utili”, ha commentato Aru parlando anche della sua predisposizione a questa disciplina e dell’importanza degli sforzi a cui costringe. “Ho sempre avuto un’importante capacità di stare a tutta. È quella la fase in cui si fa la differenza. Queste gare sono importanti anche per certi fuori giri”, ha concluso Fabio Aru.