Le rivelazioni di un giornale tedesco, il Suddeutsche Zeitung, sull’inchiesta antidoping Aderlass, hanno fatto alzare un polverone anche su due dei campioni più affermati del ciclismo professionistico, Primoz Roglic e Tom Dumoulin, attualmente compagni di squadra alla Jumbo Visma. L’inchiesta, che ruota attorno al medico tedesco Mark Schmidt e alla sua centrale del doping, è partita nel febbraio 2019 con una serie di perquisizioni avvenute durante i Mondiali di sci di fondo e ha poi coinvolto anche diversi ciclisti professionisti, tra cui Alessandro Petacchi, Danilo Hondo, Stefan Denifl, Kristian Durasek e Borut Bozic.
Testimone chiave della vicenda è Georg Preidler, ex ciclista e reo confesso, che nelle sue deposizioni ha fatto delle insinuazioni su Dumoulin e Roglic.
La Jumbo: Roglic e Dumoulin non implicati
Il Suddeutsche Zeitung ha rivelato che le immagini di Primoz Roglic e Tom Dumoulin sono state inserite in un blocco di fotografie che sono state mostrate alle persone interrogate durante l’inchiesta Aderlass per risalire ai contatti del dottor Mark Schmidt, il medico tedesco al centro di questa vera e propria centrale del doping.
Sia la Jumbo Visma che i due campioni hanno prontamente smentito ogni coinvolgimento nell’inchiesta. La squadra ha confermato di non essere mai stata contattata dalle autorità competenti che conducono le indagini, così come gli stessi Roglic e Dumoulin, che hanno negato qualsiasi contatto con il dottor Schmidt e non hanno saputo spiegarsi il motivo per il quale le loro fotografie sono state mostrate durante gli interrogatori.
Secondo il Suddeutsche Zeitung tutto sarebbe partito dalle insinuazioni di Georg Preidler, ex corridore austriaco che ha corso con Dumoulin alla Giant e che ha confessato il coinvolgimento in Aderlass e il suo ricorso al doping con l’aiuto del dottor Schmidt.
Le confessioni di Preidler
Il giornale tedesco ha riportato alcuni passi delle dichiarazioni rese da Preidler durante l’inchiesta. L’ex corridore ha espresso i suoi dubbi sia su Dumoulin che su Roglic, seppure portando delle accuse un po’ vaghe e nessuna prova. Preidler ha ricordato come la Giant gli avesse impedito di essere presente ad un campo di allenamento a cui partecipava Dumoulin in preparazione al Giro d’Italia 2017, poi vinto dal campione olandese.
Il corridore austriaco avrebbe voluto partecipare a proprie spese, ma il team si oppose alla sua presenza. Secondo Preidler tutti i corridori che avevano preso parte a quello stage cominciarono ad andare particolarmente forte dopo poco tempo.
Quanto a Roglic, l’accusa di Preidler sembra piuttosto superficiale e chiama in causa il suo passato negli sport invernali e il suo approdo improvviso ai vertici del ciclismo. “Non ho mai capito come si possa passare da saltatore con gli sci a vincitore di una corsa a tappe di tre settimane” avrebbe dichiarato Preidler secondo il giornale tedesco, facendo riferimento anche alla prepotente ascesa del ciclismo sloveno negli ultimi anni.
L’operazione Aderlass ha coinvolto alcuni corridori del paese, come Bozic, Koren e Durasek, che hanno subito delle squalifiche per doping, e ha chiamato in causa anche Milan Erzen, una figura molto importante e discussa del ciclismo sloveno.
Erzen ha scoperto Roglic ai suoi esordi nel ciclismo diventandone l’allenatore, ha poi favorito la nascita del Team Bahrain Merida grazie all’amicizia con il principe Al Khalifa portando nel team diversi corridori sloveni. Alcune deposizioni lo hanno chiamato in causa nell’operazione Aderlass, ma finora senza arrivare a niente di concreto.