La parentesi di Fabio Aru nel ciclocross si è conclusa domenica 17 gennaio nella gara di Variano di Basiliano, in Friuli. Il corridore sardo, passato nel ciclomercato dalla UAE Emirates alla Qhubeka Assos, si è ributtato nel ciclocross approfittando della pausa invernale dell’attività su strada, un modo per allenarsi ma soprattutto per cercare quella serenità persa nelle ultime, travagliate stagioni. Aru ha partecipato ad alcune gare di livello nazionale, tra cui i Campionati italiani in cui è arrivato al decimo posto, e si era parlato per lui anche della prospettiva di correre i Campionati Mondiali di specialità in programma domenica prossima a Ostenda.
Fabio Aru: ‘Sono felice e sorridente’
Dal ritiro spagnolo della Qhubeka Assos, è stato invece lo stesso corridore a declinare questa opportunità dopo un colloquio avuto con il Ct azzurro Fausto Scotti. Aru lo ha confermato alla Gazzetta dello Sport, raccontando questa bellissima esperienza nel ciclocross e l’ottimo impatto avuto nell’ambiente della sua nuova squadra. “Sono felice e sorridente, grande tranquillità e serenità”, ha dichiarato l’ex Campione d’Italia spiegando poi le motivazioni che lo hanno spinto a dire no alla possibilità di una convocazione in nazionale per i Mondiali di Ostenda.
Nelle poche gare disputate, Aru si è dimostrato piuttosto lontano dal livello dei migliori specialisti azzurri, su tutti Gioele Bertolini, un dato di fatto che non è una sorpresa viste le sue caratteristiche tecniche e la lunga assenza dal ciclocross.
“Ho fatto sei gare, è andato tutto molto bene, ma il Mondiale sarebbe troppo”, ha spiegato il corridore della Qhubeka Assos, che ha lasciato il posto “a chi è più specialista di me e investe tutto l’anno in questa disciplina”.
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— Fabio Aru (@FabioAru1) January 25, 2021
‘Un’esperienza che mi ha fatto ripartire’
Nonostante la rinuncia al Mondiale di Ostenda, Aru ha salutato il ciclocross con un bilancio tutto all’attivo, con un buon allenamento e tanta fiducia ritrovata in vista della stagione su strada dove è atteso al rilancio dopo tre anni fallimentari passati alla UAE Emirates.
“E’ stata un’esperienza che mi ha permesso di ripartire e ne avevo veramente bisogno. Ma non aveva senso correre il Mondiale”, ha dichiarato il vincitore della Vuelta Espana 2015, che ha preso parte anche ad un ritiro della nazionale del Ct Fausto Scotti prima di tornare alla strada e alla nuova avventura con la maglia della Qhubeka Assos.
Aru pedalerà ancora per qualche giorno a Girona con i suoi nuovi compagni di squadra, preparandosi al debutto che è fissato per il Tour la Provence, breve gara a tappe francese in programma dall’11 al 14 febbraio. In questo primo appuntamento lo scalatore sardo potrà subito mettersi alla prova, soprattutto nella terza tappa che porterà i corridori sul Mont Ventoux, con l’arrivo piazzato non sulla cima, ma a Chalet Reynard.