La prima parte della stagione NBA 2020/21 è andata in archivio, nella notte tra mercoledì 10 e giovedì 11 marzo si riprenderà a giocare dopo la pausa per l’All-Star Game.
Questo, quindi, è il momento migliore per fare una prima analisi di questa regular season nella Eastern Conference.
Le conferme
Come era prevedibile, le prime quattro posizioni ad Est sono occupate da, in ordine, Philadelphia, Brooklyn, Milwaukee e Boston. Nei Sixers spicca la stagione monstre di Joel Embiid, che ha 30.2 punti di media a partita e viaggia spedito verso il primo MVP della carriera.
I Nets, invece, dopo aver firmato Blake Griffin, possono contare su un quintetto di All-Star. L’attacco va a mille, e anche la difesa comincia a dare segnali di miglioramento.
Bene, ma non benissimo, Milwaukee e Boston. Nei Bucks sta un po’ mancando l’appoggio dell’altra stella della squadra, Middleton, mentre i Celtics hanno 19 vittorie e 17 sconfitte, ma hanno vinto le quattro partite antecedenti alla pausa.
Le sorprese
I New York Knicks, attualmente quinti, sono la vera rivelazione di questa stagione finora. Julius Randle è ormai una stella di questa lega, ma il vero top player è coach Thibodeau, capace di riportare la squadra in zona playoff e con un record superiore al 50%.
Bene anche gli Charlotte Hornets, attualmente settimi, trascinati dalle giocate di LaMelo Ball, favorito alla vittoria del premio di miglior giovane dell’anno, e da Gordon Hayward, che sembra aver ritrovato lo smalto dei tempi migliori.
Le delusioni
Qui il capitolo è più lungo rispetto al precedente. Gli Atlanta Hawks e gli Indiana Pacers sono le due squadre più deludenti finora della Eastern Conference.
Il "Gallo" e compagni sono undicesimi, fuori anche dal play-in. Non hanno mai ingranato veramente, ma l’arrivo in panchina di Nate McMillan sta dando i suoi frutti, visto che la squadra ha vinto due partite su due con l’ex coach dei Pacers a dirigere le operazioni. Lo stesso Gallinari, dopo aver smaltito l’infortunio al ginocchio, ora gioca di più e meglio - nelle ultime 10 partite ha giocato in media 26 minuti
I Pacers sono attualmente decimi nella Eastern Conference, e con un record negativo, cosa che non capitava da anni. Domantas Sabonis ha elevato ancor più il suo livello, ma il resto dei top player della squadra non sta giocando come dovrebbe.
Tra le squadre che hanno fatto peggio di quel che ci si aspettava bisogna annoverare anche gli Orlando Magic e i Detroit Pistons, ultimi e penultimi a Est.
Le squadre in ripresa
Ci sono, poi, squadre come i Miami Heat e i Washington Wizards che hanno faticato molto prima di invertire la rotta.
Adebayo e compagni vengono da sette vittorie nelle ultime otto partite, dopo un inizio non facile culminato in sette sconfitte su otto partite tra il 23 gennaio - sconfitta contro i Toronto Raptors - e il 4 febbraio, quando vennero battuti al fotofinish dai Washington Wizards. Con queste vittorie hanno potuto raggiungere la sesta posizione della Eastern Conference, a due vittorie dai Celtics.
I Wizards sono la squadra della Eastern Conference che più ha avuto a che fare con la Covid-19, il che non ha permesso alla squadra di svolgere dei veri allenamenti finora.
Ciò comunque non ha impedito ai capitolini di vincere contro tante favorite al titolo, ad esempio i Lakers e i Nets. Beal sta giocando alla grande ed è stato convocato per l’All-Star Game, e anche Westbrook ha iniziato a giocare come sa.
Le altre
I Chicago Bulls erano dati come una delle squadre che potevano andare a giocare il mini torneo per stabilire le ultime due qualificate ai playoff, e infatti sono noni, trascinati da uno straordinario Zach Lavine.
Dopo un’iniziale fuoco di paglia, i Cleveland Cavaliers sono tornati nei loro ranghi. Il futuro sembra comunque promettere bene con Collin Sexton, Darius Garland e Jarrett Allen. Quindi, ci può essere una Cleveland anche senza Lebron James.
Il giro si conclude con i campioni NBA 2019, i Toronto Raptors, che occupano l’ottava posizione della Eastern Conference, poco per un team che l’anno scorso sfiorò le finali di conference. Fred VanVleet è il giocatore migliore quest’anno, complice anche un Pascal Siakam al di sotto dei suoi standard.