Altra tappa riservata ai velocisti e altra giornata segnata purtroppo da diverse cadute alla Parigi – Nizza. Se nella giornata del 7 marzo, nella prima tappa, era stato Richie Porte a uscire malconcio da un incidente che l'ha costretto al ritiro, nella tappa dell'8 marzo molti altri corridori sono finiti a terra in diverse fasi della corsa. A farne le spese è stato soprattutto Alexis Vuillermoz, che ha dovuto abbandonare. La Trek-Segafredo ha cercato di lanciare la volata di Mads Pedersen, ma l’ex iridato è stato rimontato da un prepotente spunto di Cees Bol, che è andato a vincere.

Parigi - Nizza, fuga a due

La seconda tappa della Parigi- Nizza, partita il 7 marzo con lo sprint vincente di Sam Bennett, era ancora destinata alle ruote veloci del gruppo. Il percorso quasi interamente pianeggiante e le tante squadre intenzionate a portare in volata i propri leader, non hanno invitato all’azione nelle fasi iniziali. Solo due corridori hanno provato la classica fuga da lontano, ben sapendo di avere delle possibilità ridotte al minimo. Ad andare all’attacco sono stati i due belgi Dries De Bondt (Alpecin-Fenix) Sander Armée (Qhubeka Assos), che hanno guadagnato fino a quattro minuti di vantaggio.

La corsa si è poi accesa a tratti nelle fasi centrali, quando un po’ di vento ha fatto aumentare la tensione e l’andatura provocando alcuni frazionamenti in gruppo. I due corridori in fuga sono stati raggiunti già a un centinaio di chilometri dall’arrivo e la situazione si è poi calmata con il gruppo di nuovo ricompattato.

Purtroppo le note di cronaca sono arrivate dalle cadute.

Una ha coinvolto George Bennett (Jumbo-Visma), che è riuscito a ripartire dopo aver sostituito il casco pesantemente danneggiato, mentre un’altra è costata il ritiro ad Alexis Vuillermoz (Total), dolorante a un braccio.

Prima vittoria per la DSM

La corsa è rimasta abbastanza tranquilla fino a una decina di chilometri dall’arrivo, quando l’andatura è tornata ad aumentare in preparazione dello sprint.

La Trek-Segafredo ha preso decisamente in mano la situazione con tre corridori in appoggio a Mads Pedersen, ma probabilmente anticipando troppo i tempi. Il finale, caratterizzato da alcune curve e saliscendi, è stato condizionato da una nuova caduta avvenuta all’ultimo chilometro e in cui sono rimasti coinvolti anche Oliveira (UAE) e Meus (Bora).

La Trek ha lanciato lo sprint a Pedersen, ma alle sue spalle è rinvenuto alla grande Cees Bol (DSM) che è andato a vincere largamente e un po’ a sorpresa. L’olandese ha regalato così il primo successo alla sua squadra da quando ha assunto il nuovo nome di DSM al posto del vecchio Sunweb. Pedersen ha chiuso secondo davanti a Matthews, Coquard e Bennett, che è rimasto troppo indietro nell’ultimo chilometro e non è riuscito a inserirsi nella lotta per il successo.

In testa alla classifica generale è passato Michael Matthews, grazie a un abbuono preso a un traguardo volante, ma nella giornata del 9 marzo la situazione potrebbe essere rimescolata completamente visto che è in programma la cronometro individuale di 14 km in cui tra i favoriti spiccano Rohan Dennis e Primož Roglič.