Da favorito numero uno, Primož Roglič è andato a prendersi di forza la quarta tappa della Parigi - Nizza, quella con l’arrivo in salita a Chiroubles. Il campione sloveno ha attaccato con decisione negli ultimi tre chilometri staccando tutti quanti e andando a prendere la tappa e la maglia gialla. La corsa ha purtroppo perso uno dei suoi protagonisti più attesi, Tao Geoghegan Hart, costretto al ritiro dopo una caduta. Non ha dato riscontri particolarmente convincenti un altro degli osservati speciali in mezzo al gruppo, Fabio Aru, che anche stavolta si è staccato in maniera netta dai più forti.

Parigi - Nizza, fuga a sei

La quarta tappa della Parigi - Nizza ha cambiato decisamente scenario rispetto ai primi giorni corsi su tracciati veloci. Il percorso ha proposto le prime salite, non un tappone di alta montagna, ma una frazione molto mossa e con l’arrivo su un’ascesa di sette km al 6% di pendenza media.

La prima parte della corsa ha visto avvantaggiarsi sei corridori: José Joaquín Rojas (Movistar), Fabien Doubey (Total), Oscar Riesebeek (Alpecin Fenix), Julien Bernard (Trek Segafredo), Anthony Perez (Cofidis) e Oliver Naesen (AG2R). Il vantaggio ha toccato i cinque minuti, finché il gruppo ha cominciato ad aumentare l’andatura, soprattutto sotto la spinta della Jumbo Visma di Primož Roglič, apparso in ottime condizioni nella cronometro del 9 marzo e grande favorito per questa quarta tappa.

La corsa è poi entrata nel vivo nella scalata al Mont Brouilly, a poco più di venti chilometri dall’arrivo. Bernard è rimasto da solo al comando, mentre il gruppo si è selezionato, ancora con la Jumbo e la Ineos, al comando delle operazioni.

Roglič mette le mani sulla corsa

La successiva discesa è stata purtroppo segnata da un incidente che ha messo fuori gioco uno dei corridori più attesi, il vincitore del Giro d’Italia Tao Geoghegan Hart (Ineos). Il britannico è scivolato in una curva a destra, coinvolgendo anche David Gaudu (Groupama). Il francese è riuscito a ripartire e rientrare in gruppo, mentre Geoghegan Hart, dopo essere risalito prontamente in bicicletta, è stato poi costretto a rallentare e ad abbandonare la corsa.

Nel breve piano tra il Mont Brouilly e la salita conclusiva a Chiroubles, Rémi Cavagna (Deceuninck Quickstep) ha approfittato di un rallentamento del gruppo per partire all’attacco, seguito da Luis Leon Sanchez (Astana). Il francese è stato però bloccato da un guasto al cambio e così il solo Sanchez è andato a saltare Bernard sulla salita finale, ma senza poter resistere alla rincorsa del gruppo. La Jumbo Visma ha insistito nella sua azione impiegando anche Kruijswijk come apripista di Primož Roglič, che a tre chilometri dalla vetta ha piazzato il suo allungo.

Il corridore sloveno è andato via a frequenze altissime ed è riuscito subito a fare una certa differenza, grazie anche a un campo di avversari senza veri campioni, tutti impegnati invece alla Tirreno Adriatico.

Le pendenze limitate hanno comunque dato l’occasione di difendersi agli inseguitori, sferzati nel finale da una bella progressione di Max Schachmann (Bora), che ha concluso al secondo posto a 12’’ da Roglič.

Insieme al tedesco sono arrivati anche Martin (Cofidis), Benoot (DSM), Vlasov (Astana) e Hamilton (Bike Exchange), con Gaudu subito dietro.

Ha un po’ deluso Jai Hindley (DSM), finito a 53’’, e soprattutto Fabio Aru (Qhubeka Asso), che nonostante i diversi giorni di gare nelle gambe, non ha mostrato segni di crescita. Lo scalatore sardo è finito al 26° posto a 1’07’’ di ritardo.

La classifica generale della Parigi - Nizza appare già saldamente in mano a Primož Roglič, che comanda con 35’’ su Schachmann e 37’’ su McNulty (UAE). Aru è al 32° posto a 2’27’’.