Spettacolo da campioni nella seconda tappa della Tirreno–Adriatico, con arrivo sulla morbida salita di Chiusdino. A sorpresa la corsa si è accesa a più di 30 chilometri dall’arrivo grazie ad Egan Bernal, che ha aperto le ostilità su una br

eve ma impegnativa salita. Un successivo attacco ha lanciato Joao Almeida, che ha sfiorato il successo dopo un bell’assolo sull’ascesa di Chiusdino. Il portoghese è stato però rimesso nel mirino nelle ultime battute e il suo compagno Julian Alaphilippe ne ha approfittato per piazzare il suo spunto e andare a vincere.

A colpire è stata però anche la rimonta di Van der Poel, arrivato al secondo posto.

Bernal prova da lontano

È stata una giornata scoppiettante, anche più delle previsioni, quella che ha portato il gruppo della Tirreno – Adriatico da Camaiore a Chiusdino. Questa seconda tappa ha proposto un percorso collinare, con tanti saliscendi nella seconda parte e un arrivo su una salita di 7 km al 6%.

Nelle fasi iniziali si è formata al comando una fuga con Marcus Burghardt (Bora), Simone Velasco (Gazprom), Pieter Vanspeybrouck (Intermarchè), Simon Pellaud (Androni), Vincenzo Albanese e John Archibald (Eolo Kometa).

La Jumbo Visma di Wout van Aert ha guidato a lungo il gruppo, su un percorso che si è fatto via via più mosso e tecnico. La fuga non è più riuscita ad imporre un ritmo sostenuto e già ad una quarantina di chilometri dall’arrivo il gruppo è tornato sotto. La Ineos ha poi acceso la corsa e su un tratto molto impegnativo della salita di Poggio alla Croce è stato Egan Bernal ad attaccare personalmente.

La mossa di uno dei principali favoriti della corsa ha scatenato diverse reazioni, ma non quella di Tadej Pogacar, designato come l’avversario diretto del colombiano. Sulla scia di Bernal si sono inseriti Asgreen e De Buyst, e successivamente un altro gruppetto comprendente anche Simon Yates.

Van Aert mantiene la maglia di leader

La UAE di Pogacar è riuscita ad annullare il tentativo di Bernal, ma subito è partita una nuova azione con Simon Yates, Pavel Sivakov, Joao Almeida e Mikel Landa. Il quartetto ha guadagnato subito trenta secondi di vantaggio, costringendo Van Aert a consumare i suoi ultimi gregari per tirare un gruppo ormai ridotto ad una cinquantina di corridori. Solo all’imbocco della pedalabile salita finale verso Chiusdino è intervenuta la UAE per alzare il ritmo con Majka e Formolo, ma recuperando terreno molto lentamente rispetto al quartetto al comando. Yates ha poi imprevedibilmente ceduto nel finale, mentre Almeida ha trovato le energie per un ultimo allungo ormai in vista dell’ultimo chilometro.

Il portoghese è sembrato sul punto di coronare vittoriosamente la fuga, ma Geraint Thomas ha sferzato il gruppo con una potente progressione che ha quasi annullato del tutto il suo vantaggio. Alle spalle del britannico così è spuntato Julian Alaphilippe con una fiammata delle sue. Il Campione del Mondo è andato a superare il compagno di squadra Almeida per vincere la sua prima corsa stagionale. Alle sue spalle è rinvenuto con una rimonta prodigiosa Mathieu Van der Poel, partito da molto indietro e protagonista di un finale a sensazione. Il campione olandese si è però dovuto accontentare della seconda piazza, davanti a van Aert, che ha mantenuto la sua maglia di leader.

Nel primo gruppo sono arrivati tutti i favoriti, tranne Simon Yates, in crisi nel finale e arrivato a 1’22’’ e Thibaut Pinot, staccato già in precedenza e arrivato a 9’.