Arriva ancora una fuga da lontano nel Giro d’Italia che è arrivato oggi all’ottava tappa. Sul traguardo di Guardia Sanframondi, punto più a sud della corsa rosa, è stato il francese Victor Lafay a festeggiare, dopo aver staccato i compagni d’avventura sulla salita finale. Francesco Gavazzi ha regalato alla Eolo Kometa un bel secondo posto, mentre il gruppo degli uomini di alta classifica non si è dato battaglia.
Nonostante questo, Jai Hindley ha palesato ancora delle grosse difficoltà e si è staccato sulla breve salita finale. Tutto a posto invece per Attila Valter, che ha mantenuto anche oggi la sua maglia rosa.
Giro, Ewan si ferma
Con la Foggia – Guardia Sanframondi di oggi, il Giro d’Italia è arrivato alla sua tappa più meridionale di questa edizione disegnata in gran parte nel centro nord. Il percorso sembrava perfetto per una fuga da lontano di uomini fuori classifica, presentando una lunga ma facile salita verso Bocca della Selva e gli ultimi tre chilometri ancora in ascesa verso il traguardo inedito di Guardia Sanframondi.
Viste le previsioni di buona riuscita della fuga, sono stati in tanti a provare l’attacco nelle fasi iniziali della corsa. La prima ora è andata via a velocità altissima e con diversi tentativi, finchè finalmente sono riusciti a sganciarsi nove corridori: Fernando Gaviria (UAE), Victor Campenaerts (Qhubeka Assos), Giovanni Carboni (Bardiani CSF), Francesco Gavazzi (Eolo Kometa), Alexis Gougeard (AG2R Citroen), Victor Lafay (Cofidis), Nikias Arndt (DSM), Nelson Oliveira (Movistar) e Kobe Goossens (Lotto Soudal). Il gruppo si è quindi rilassato, con la Groupama della maglia rosa Attila Valter a dettare in ritmo regolare. Con la corsa ormai assestata in attesa del finale, è arrivata la notizia del ritiro di Calen Ewan, vincitore di due tappe.
Il velocista australiano aveva pianificato di non concludere la corsa rosa, puntando anche al Tour e alla Vuelta, ma non un ritiro così precoce. La squadra ha motivato questo abbandono con un dolore al ginocchio dovuto ad una caduta avvenuta nelle fasi iniziali.
Lafay troppo forte sulla salita finale
La corsa è poi proseguita senza particolari sussulti, con i nove fuggitivi ormai lanciati a giocarsi il successo di tappa e il gruppo tranquillamente dietro ai gregari della maglia rosa. La lunga salita verso Bocca della Selva non ha cambiato la situazione, mentre nella successiva discesa si è registrata una scivolata di Gaviria, che ha comunque portato a casa i punti del traguardo volante, molto importanti per la classifica della maglia ciclamino.
La situazione si è accesa poco prima della salita finale, circa tre chilometri al 6-7%. I corridori meno forti in salita, come Gougeard e Campenaerts, hanno provato ad anticipare i tempi. Campenaerts è riuscito infine a sganciarsi, seguito da Carboni, che sulle prime rampe verso Guardia Sanframondi ha staccato il belga. Victor Lafay ha però dimostrato di avere un altro passo sull’ascesa finale. Il francese ha atteso la parte più impegnativa per poi aumentare il ritmo e superare facilmente Carboni. Da dietro è risalito anche Francesco Gavazzi, ma Lafay è stato decisamente il più forte dei fuggitivi ed è andato a vincere la prima corsa della sua carriera. Gavazzi ha centrato un secondo posto di rilievo per la debuttante Eolo Kometa, con Arndt, Oliveira e Carboni a seguire.
Il gruppo ha concluso senza attacchi ed accelerate decise, con Bernal e Evenepoel nelle posizioni di testa ma in attesa della tappa di domani. Nonostante non ci siano stati scatti, Jai Hindley si è staccato e ha perso 11’’ da un gruppo forte ancora di una trentina di corridori, un segnale che la condizione dell’australiano non è quella che nello scorso ottobre gli permise di arrivare al secondo posto.
La classifica generale non è cambiata: Attila Valter è ancora in maglia rosa davanti a Evenepoel e Bernal in attesa della sfida di domani a Rocca di Cambio.