Come nello scorso ottobre il Giro d’Italia si chiude con un’altra giornata trionfale per la Ineos. Il team britannico ha tenuto fede ai pronostici portando a casa sia il successo nella tappa conclusiva, la cronometro di Milano, con l’iridato Filippo Ganna, sia l’ormai scontata maglia rosa di Egan Bernal. Ganna ha però rischiato di perdere la cronometro per un episodio sfortunato, una foratura che lo ha costretto a un cambio di bici. Anche il suo avversario diretto per il successo di tappa, il francese Remi Cavagna, ha perso secondi preziosi per una caduta in vista del traguardo e così il Campione del Mondo si è assicurato la sua sesta vittoria alla corsa rosa.

Per la classifica generale la cronometro non poteva più dire molto: le posizioni sul podio erano ormai ben definite con distacchi importanti e così Egan Bernal ha condotto in porto con sicurezza la sua maglia rosa, accompagnato sul podio da uno splendido Damiano Caruso e da Simon Yates.

Forature e cadute per Ganna e Cavagna

Il sipario sul Giro d’Italia 2021 è calato oggi con la 21° e ultima tappa, la cronometro di 30 chilometri da Senago a Milano. Il percorso piatto, caratterizzato da lunghi rettilinei, si è rivelato ideale per i grandi specialisti e soprattutto per Filippo Ganna, il Campione del Mondo e dominatore assoluto delle cronometro del Giro dalla passata edizione al prologo di Torino.

Ganna non ha deluso, sfoderando una prestazione notevole nonostante le tre settimane di sforzi profusi per aiutare Egan Bernal. Il piemontese ha volato a quasi 54 di media, ma un episodio sfortunato, una foratura che lo ha costretto al cambio di bici e gli ha fatto perdere diversi secondi, ha lasciato una piccola porta aperta agli avversari, su tutti Remi Cavagna.

Il francese della Deceuninck Quickstep era atteso come l’unico possibile rivale di Ganna, e grazie allo stop del Campione del Mondo, è rimasto in quota per il successo di tappa fino alle battute finali. Proprio in una delle ultime curve prima di affacciarsi in piazza del Duomo, Cavagna ha però sbagliato completamente una curva finendo contro le transenne.

Il francese si rialzato prontamente e ha concluso la prova al secondo posto con 12’’ di ritardo da Ganna, un distacco che forse sarebbe stato colmato senza l’incidente. Si è confermato ad alti livelli Edoardo Affini, terzo a 13’’ dopo la piazza d’onore nell’avvio di Torino, ed è andato molto forte anche Matteo Sobrero, quarto a 14’’.

La rimonta di Almeida, la rosa di Bernal

L’ultima parte della cronometro di Milano ha dato l’occasione per ammirare ancora una volta i campioni che hanno regalato spettacolo in questo Giro d’Italia. La classifica generale era ormai ben definita e non ha subito cambiamenti se non per la prevista rimonta di Joao Almeida.

Il portoghese, in gran spolvero nell’ultima settimana del Giro, ha chiuso al quinto posto la crono, dietro solo agli specialisti puri, un risultato che gli ha permesso di scavalcare sia Bardet che Carthy nella classifica finale, chiudendo così sesto.

Damiano Caruso ha concluso alla grande, dimostrando di concludere il Giro con ancora tante energie nelle gambe. Il corridore della Bahrain Victorius ha chiuso a 1’23’’, davanti sia a Egan Bernal, a 1’53’’, che a un Simon Yates come sempre in grande difficoltà nelle prove contro il tempo, attardato di 2’45’’.

Bernal ha così portato a Milano la maglia rosa tenuta per due settimane con autorevolezza e orgoglio in un Giro d’Italia vinto in maniera chiara. Il colombiano ha chiuso con 1’29’’ su Caruso e 4’15’’ su uno Yates troppo altalenante per poter vincere.