A due giorni dalla fine il Giro d’Italia ha regalato uno spettacolare confronto diretto tra i due grandi favoriti della vigilia, Egan Bernal e Simon Yates, sulla dura e inedita salita di Alpe di Mera. Con orgoglio e determinazione il capitano della Bike Exchange ha provato a forzare le crepe che si erano aperte un paio di giorni fa nella maglia rosa, ma ha trovato un Team Ineos fortissimo nel proteggere il suo leader, apparso non così incisivo come nella fase centrale di questo Giro d’Italia. Yates è riuscito a scrollarsi tutti di dosso e a vincere la tappa, ma Bernal ha assorbito l’attacco perdendo solo 28’’ e conservando un vantaggio importante in classifica generale.
Molto convincente è stata la prova di Caruso, sempre più vicino alla conquista del podio finale.
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Giro, si ritira anche Brambilla
Anche la diciannovesima tappa del Giro d’Italia, la Abbiategrasso – Alpe di Mera, è partita a velocità forsennate e con una sequenza di attacchi che ha portato a percorrere cinquanta chilometri nella prima ora di corsa. Dopo alcuni tentativi annullati sono riusciti ad evadere sei corridori: Larry Warbasse (AG2R Citroen), Andrea Pasqualon e Quinten Hermans (Intermarchè), Mark Christian (Eolo Kometa), Nicola Venchiarutti (Androni Sidermec) e Giovani Aleotti (Bora Hansgrohe).
Il gruppo non ha concesso molto spazio, con la Bike Exchange che ha preso con decisione la testa trovando più avanti la collaborazione anche della Deceuninck Quickstep. Simon Yates ha così chiarito le sue intenzioni bellicose in vista della salita finale, ed anche Joao Almeida ha piazzato il mirino sul successo di tappa. Purtroppo nelle fasi iniziali della tappa si è registrato un altro ritiro a causa di una caduta, quello di Gianluca Brambilla.
Yates all’arrembaggio
Dopo una fase centrale di attesa, la corsa è poi esplosa nei nove chilometri della salita conclusiva verso Alpe di Mera. La fuga è stata subito riassorbita e già nella prima parte dell’ascesa i big sono usciti allo scoperto grazie ad un affondo di Joao Almeida, in gran spolvero in questa settimana conclusiva.
Simon Yates ne ha approfittato per saggiare la condizione di Egan Bernal, apparso in difficoltà due giorni fa a Sega di Ala. Lo scalatore britannico è scattato una prima volta, seguito da Caruso e Vlasov, ha raggiunto Almeida e poi ha accelerato nuovamente andando via da solo. Bernal non ha fatto una piega, affidandosi al ritmo scandito dai compagni Castroviejo e Martinez. La forza della Ineos si è rivelata determinante per la maglia rosa, che ha via via trovato un passo più incisivo.
Negli ultimi tre chilometri Bernal è rimasto da solo ed ha provato ad aumentare ancora il ritmo recuperando qualche secondo a Yates, che ha cominciato a pagare lo sforzo. Nel finale però il colombiano ha dovuto soccombere ad un potente rilancio di Joao Almeida, che ha rimontato su Yates senza però riuscire a riaprire i giochi per la vittoria di tappa.
Il britannico è così andato a vincere a Alpe di Mera davanti a Almeida, con Bernal a 28’’ appena davanti ad un eccellente Caruso e a Vlasov. Hanno perso più terreno Bardet e Carthy, a 1’25’’, ma senza lasciare posizioni in classifica generale.
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Egan Bernal ha così fatto un altro passo verso la vittoria finale di questo Giro d’Italia. Anche se un po’ in calo nelle ultime giornate, il colombiano ha conservato un vantaggio importante in classifica, 2’29’’ su Caruso e 2’49’’ su Yates, quando alla fine mancano solo la tappa di domani con arrivo a Alpe Motta e la cronometro conclusiva a Milano.
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