"Come tutti gli inizi, c'è sempre una fine": è con queste parole che Fabio Aru ha annunciato il ritiro dall'attività ciclista agonistica. Il corridore sardo chiuderà la propria carriera con la partecipazione alla Vuelta di Spagna, dove già si trova proprio in vista della partenza della competizione. Ad annunciarlo è stato lui stesso, con un lungo messaggio sul proprio profilo Facebook. Nella sua carriera, Aru ha vinto nel 2015 una Vuelta e nel 2017 il titolo di campione italiano. Inoltre, ha vinto anche tre tappe del Giro d'Italia, due della Vuelta e una al Tour de France.

Negli ultimi tempi la condizione fisica di Aru era apparsa non delle migliori, con il sardo protagonista di alcune brutte prestazioni.

'Ho riflettuto a lungo'

La decisione, ammette lo stesso ciclista, non è stata semplice. Aru, infatti, ha raccontato di aver riflettuto a lungo sulla decisione di ritirarsi, al punto da avere "notti insonni e pianti". Fabio ha poi affermato che con "il passare del tempo" racconterà quelli che per lui sono stati i momenti più belli e più brutti della sua carriera sportiva professionistica. Durante questa, come affermato dallo stesso corridore, Aru ha avuto la possibilità di amare ancora di più "il mezzo e lo sport", che gli hanno permesso di viaggiare, conoscere nuove culture in giro per il mondo, partecipare a una Olimpiade e competere con i ciclisti più forti del mondo.

Per questo, Fabio ha voluto ribadire il proprio amore verso il Ciclismo e verso la bicicletta: "Non ho nessuna intenzione di lasciarla in garage".

'Non rimpiango niente, anzi: rifarei tutto'

Il corridore dei quattro mori ha poi voluto comunicare di non avere rimorsi: "Non rimpiango niente ma, anzi, rifarei tutto: e lo farei anche meglio, con l'esperienza che ho ora".

Aru si è definito "molto orgoglioso" per quanto è riuscito a fare nella sua carriera, pur ammettendo che avrebbe voluto fare molto di più. Comunque, il ciclista ha assicurato di aver dato sempre il massimo ("fino all'ultima goccia di sudore") e che continuerà a lavorare duro anche nelle sue ultime tre settimane di corsa professionistica.

Aru ha infine concluso motivando la scelta che lo ha spinto a ritirarsi dal ciclismo: la famiglia. Il ciclista, infatti, ha ammesso che sente di dover aprire un nuovo capitolo della sua vita, in cui potrà stare accanto alla propria famiglia. Tutti i ringraziamenti, come affermato dallo stesso corridore, arriveranno durante i prossimi giorni; tuttavia ha voluto dedicare un particolare grazie a suo padre Alessandro, a sua mamma Antonella e alla sua compagna Valentina. A quest'ultima, infine, Aru ha dedicato un pensiero speciale per averle regalato il dono "più grande che potessi desiderare", ovvero la piccola Ginevra.