Non è il trionfo dei Giochi di Rio, ma Elia Viviani è uscito comunque con una medaglia di bronzo dall’omnium del ciclismo su pista alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Il campione veronese era chiamato alla difesa del titolo conquistato cinque anni fa nel velodromo brasiliano, un’impresa tutt’altro che semplice viste le tante difficoltà vissute nelle ultime due stagioni. Nella gara che si è svolta stamani a Tokyo, Viviani è partito male, finendo nelle retrovie nella prova scratch, la prima delle quattro che compongono l’omnium. L’azzurro ha però saputo reagire, superando il momento più critico, correndo in maniera più sciolta nelle altre tre prove e rimontando fino ad una splendida medaglia di bronzo finale.

Viviani, un avvio in salita

L’omnium è la gara multipla del Ciclismo su pista, un evento che fa parte del programma delle Olimpiadi da Londra 2012 e che in queste tre edizioni si è svolto con tre format di gara diversi. A Tokyo 2020 la gara si è dipanata su quattro prove, ognuna delle quali ha assegnato un punteggio a seconda del piazzamento acquisito dai corridori. Tutti i punti accumulati vanno a sommarsi nella classifica finale che determina il vincitore e gli altri piazzamenti.

Il campione in carica Elia Viviani è partito molto male. Nella prima prova, lo scratch, una corsa di dieci chilometri con traguardo unico finale, è rimasto molto passivo ed ha concluso nelle retrovie, in 13° posizione.

Viviani ha accumulato subito un pesante ritardo dai favoriti, il britannico Walls, il francese Thomas e l’olandese Van Schip, ma nella seconda prova, la tempo race, ha cominciato a correre in maniera più brillante e propositiva.

L’azzurro ha concluso all’ottavo posto, ma è nell’eliminazione, la terza prova del programma dell’omnium, che ha dato una chiara svolta alla corsa.

Viviani ha corso in maniera magistrale, vincendo la prova e risalendo al sesto posto della classifica generale. “All’inizio ho avuto come un blocco mentale, non era facile dopo l’oro di Rio e forse ho pagato essere qui 15 giorni” ha dichiarato l’azzurro, che è a Tokyo da due settimane, essendo stato scelto come portabandiera, ma che è sceso in pista solo oggi.

“Poi Villa e Amadio mi hanno fatto notare che le gambe andavano, anche nelle prime due prove. Per fortuna con l’eliminazione mi sono ritrovato” ha commentato Viviani.

‘Una medaglia che vuol dire tanto’

Nell’ultima delle quattro prove dell’omnium, la corsa a punti, Elia Viviani ha completato la sua rimonta da podio. L’azzurro è rimasto guardingo nei primi giri per poi piazzare un attacco nelle fasi centrali, riuscendo a guadagnare un giro sul resto del gruppo e tornare così in zone medaglie. Viviani ha vinto anche tre delle dieci volate in programma in quest’ultima prova, mentre Thomas e Van Schip sono andati in calando nelle fasi decisive della corsa.

Il britannico Matthew Walls ha invece spadroneggiato, andando a vincere la medaglia d’oro davanti al neozelandese Campbell Stewart, protagonista di una rimonta mozzafiato nel finale, con un giro guadagnato proprio nelle ultime pedalate.

Elia Viviani è stato così scavalcato da Stewart nell’ultimo giro, ma si è detto più che soddisfatto per questa medaglia di bronzo. “Questa medaglia vuol dire tanto, anche per la reazione che ho avuto” ha dichiarato l’azzurro, spiegando di aver dato una svolta alla sua corsa con la prova dell’eliminazione. “Ho trovato la determinazione, l’entusiasmo e la fiducia in me stesso” ha commentato Viviani, che tornerà in pista sabato insieme a Simone Consonni per disputare l’americana.