Il tappone che ha chiuso la prima settimana della Vuelta Espana, quello con l’arrivo sull’Alto de Velefique, ha ridisegnato le gerarchie della corsa, ma solo dietro a quello che si conferma il punto di riferimento assoluto, Primoz Roglic. Questa nona tappa sulle montagne andaluse ha scoperto la crisi nera di Mikel Landa e le difficoltà di Egan Bernal, mentre Roglic ha risposto da campione, con forza e lucidità, in ogni momento chiave della corsa. l’assoluto protagonista della giornata è stato però Damiano Caruso. Il ragusano si è inserito in una fuga partita nelle fasi iniziali, e sulla rimonta del gruppo ha deciso di attaccare tutto solo quando mancavano ancora 70 km all’arrivo.

Caruso ha completato una vera impresa, resistendo sulla salita finale per cogliere un meritato trionfo.

Vuelta, la Ineos insegue la fuga

La nona tappa era una delle più attese dell’intera Vuelta Espana, con un profilo altimetrico da frazione di alta montagna e l’arrivo sulla dura salita di Alto de Velefique. La corsa è stata molto veloce e selettiva, con diversi attacchi annullati fino a quando è riuscita ad avvantaggiarsi una fuga di undici corridori, tra cui Damiano Caruso, Romain Bardet, Rafal Majka, Lilian Calmejane e Kenny Elissonde.

Il ritmo è rimasto molto sostenuto, perché il Team Ineos si è posto al comando del gruppo con decisione. La squadra britannica ha interpretato la corsa in maniera bellicosa, ma senza poi trovare delle buone conferme dai suoi leader nelle fasi successive. Il gruppo si è riportato a poco più di un minuto dai battistrada, e così Damiano Caruso ha deciso di partire tutto solo sull’Alto Collado Venta Luisa, con ancora una settantina di chilometri da pedalare.

Il coraggio del corridore del Team Bahrain è stato premiato dalla svolta che la corsa ha avuto dopo lo scollinamento, quando la Ineos ha cessato il suo inseguimento lasciando spazio al ritmo più modesto della Jumbo Visma. Caruso ha così ripreso a guadagnare rapidamente terreno, arrivando ai piedi della salita finale di Alto de Velefique con un margine rassicurante di circa cinque minuti.

Bernal in difficoltà

Sul Velefique è subito rimasto staccato Mikel Landa, uno dei corridori più attesi di questa Vuelta Espana. Il Team Bahrain Victorius si è così ridisegnato con la leadership per la classifica generale passata a Jack Haig, e con Caruso sempre più lanciato verso il successo di tappa.

La Ineos ha riaperto le ostilità sulla salita finale, mandando all’attacco Adam Yates, seguito da Miguel Angel Lopez. La mossa si è però rivelata un boomerang, perchè ha scoperto le grandi difficoltà di Egan Bernal nel seguire ogni cambi di ritmo. Primoz Roglic è stato per un po’ a guardare, poi ha deciso di piazzare una fiammata ad altissime frequenze andando a riprendere facilmente Yates e Lopez.

La grande dimostrazione di forza della maglia rossa ha raffreddato per un po’ le velleità degli avversari. Un rallentamento ha permesso a tutti di rientrare, finché Adam Yates ha accelerato nuovamente, seguito stavolta da Enric Mas e Primoz Roglic.

Bernal ha sofferto anche stavolta, e alla fine la Ineos ha deciso di far rallentare Yates per cercare di aiutare il colombiano, una mossa che non ha dato grandi frutti e che ha permesso a Mas e Roglic di guadagnare molto spazio.

Damiano Caruso è andato a completare la sua coraggiosa fuga solitaria, una vera impresa in questa stagione da sogno per lui e per tutta la sua Bahrain Victorius a cui sta mancando il solo Landa. Roglic ha anticipato un convincente Mas per il secondo posto, a 1’05’’, con il gruppetto di Yates, Lopez e Haig giunto a 1’44’’.

Bernal si è staccato anche dal compagno nel finale ed ha tagliato il traguardo insieme a Ciccone, protagonista di una prova solida, a 2’10’’. Aru è invece arrivato a 3’48’’ in un gruppetto comprendente anche un impalpabile Vlasov.

La nuova classifica vede Roglic sempre più in maglia rossa, con 28’’ su Mas e 1’21’’ su Lopez. La Movistar si pone così come vera avversaria di Roglic e della Jumbo, visto che la Ineos ha dimostrato di avere un Carapaz inconsistente e un Bernal molto al di sotto delle aspettative. La squadra britannica dovrà anche decidere quali gerarchie interne stabilire, se dare definitivamente la leadership ad Adam Yates, che è stato indubbiamente il più incisivo in questa prima settimana di Vuelta.

Ciccone è risalito al settimo posto, Aru è quattordicesimo a 4'36''.

Intanto domani la corsa si prende il suo primo giorno di riposo, per poi ripartire martedì 24 agosto con la tappa di Rincon de la Victoria, caratterizzata da un Gpm di seconda categoria nella parte finale.