È andato in archivio con una mezza delusione il weekend della Vuelta España che proponeva due tappe di montagna in successione. Dopo quella del 28 agosto, anche nella tappa odierna i big della classifica generale non si sono dati battaglia, rimandando tutto all’ultima settimana, a partire dalla frazione di mercoledì con l’arrivo ai Laghi di Covadonga. La corsa è stata invece intensissima per il successo di tappa, soprattutto nelle fasi iniziali e centrali. Dopo una furiosa battaglia è riuscita a partire una fuga con Rafal Majka e Fabio Aru, che più avanti ha ceduto, lasciando spazio a una straordinaria azione solitaria del polacco, che è andato a vincere.

Vuelta, partenza a tutta velocità

Dopo il mezzo flop di ieri, la Vuelta España aspettava oggi una vera battaglia tra i big della classifica generale in questa nuova frazione di alta montagna con l’arrivo a El Barraco, nella terra del compianto José María Jiménez. L’avvio è stato molto promettente, con un ritmo indiavolato e una serie di attacchi che sono stati annullati. Dopo più di un’ora di scatti e rimescolamenti, la corsa ha trovato una connotazione più definita, con la fuga di Rafal Majka, Fabio Aru e Maxim Van Gils.

Dietro al terzetto è uscito un altro gruppo comprendente Steven Kruijswijk, Gianluca Brambilla, Andrea Bagioli, Michael Storer e Wout Poels.

In testa al gruppo si è piazzata la Intermarché della maglia rossa Odd Christian Eiking. La squadra del norvegese ha dimostrato una forza insospettabile, riuscendo a gestire la corsa, che è stata comunque più semplice del previsto nella fase centrale e finale.

Novanta chilometri di fuga solitaria per Majka

Sul Puerto de Pedro Bernardo Majka e Aru sono rimasti da soli al comando, ma lo scalatore sardo ha iniziato a soffrire il passo del polacco ed ha dovuto cedere. Majka si è così isolato in testa alla corsa con ancora una novantina di chilometri da percorrere e con il suo ritmo forte e costante ha continuato a guadagnare sia sul gruppetto di Kruijswijk che sul grosso sempre gestito dalla Intermarché.

La situazione non è cambiata sul Puerto de Mijares, la salita più lunga e difficile della tappa, dove Majka ha continuato a pedalare con un passo molto incisivo. Krujswijk è partito all’inseguimento del polacco, ma senza quella brillantezza necessaria a recuperare il minuto e mezzo di distacco ormai accumulato dal polacco, che si è poi buttato con decisione nella lunga discesa verso Burgohondo e non ha avuto flessioni nei saliscendi successivi e nell’ultima salita di terza categoria. Majka è così andato a trionfare sul traguardo di El Barraco, mentre Kruijswijk ha raccolto solo un secondo posto con questa strana mossa tattica della Jumbo-Visma, che ha speso infruttuosamente uno degli uomini più importanti che sono qui a supporto di Roglič.

Il gruppo ha passato senza sussulti il Puerto de Mijares e solo in vista dello scollinamento dell’ultima salita di terza categoria si sono mossi prima De la Cruz e poi Adam Yates. Il britannico della Ineos è riuscito a fare una certa differenza ed ha raggiunto il traguardo con una quindicina di secondi di vantaggio sul gruppo con tutti gli altri uomini di classifica.

La situazione della generale non è quindi sostanzialmente cambiata. Odd Christian Eiking ha superato anche questa temuta giornata in maglia rossa, e anche Guillaume Martin si è tenuto il suo secondo posto.

Roglič si è dimostrato pago di questa situazione e di rimandare la sfida alle ultime tappe, convinto di poter contare anche sulla crono finale per sbarazzarsi dei primi due. Chi invece ha perso probabilmente una buona occasione in questo weekend è la Movistar, che continua a essere fuori dal podio provvisorio nonostante le bella impressione che hanno destato sia Enric Mas che Miguel Ángel López.

Giulio Ciccone resta appena fuori dalla top ten, occupando la 12ª piazza a 6’16’’.