È stata una chiusura degna di un Mondiale coi fiocchi quella che ha regalato la corsa in linea dei professionisti. La sfida iridata sul tracciato belga di Leuven ha consegnato una giornata di grande Ciclismo, una corsa spumeggiante e di straordinaria intensità agonistica. Francia e Belgio si sono imposte come grandi protagoniste della corsa. I transalpini hanno proposto una strategia molto aggressiva in favore di Julian Alaphilippe, mentre il Belgio si è avvalso di un super Evenepoel per controllare la fase centrale della corsa e sostenere il favoriti numero uno Wout Van Aert.

Nel finale è stato però Alaphilippe a vincere nettamente lo scontro diretto con gli altri leader, andandosene tutto solo dopo una serie di spettacolari attacchi.

Ciclismo, Evenepoel all’attacco da lontano

La corsa dei professionisti che ha chiuso la settimana dei Mondiali di ciclismo ha riservato fin dalle fasi centrali grandi emozioni e un andamento vibrante che non ha concesso pause, con accelerate, scatti e lotta per le posizioni muro dopo muro e curva dopo curva. La corsa è entrata nel vivo dopo un centinaio di chilometri, quando dai primi scatti di una Francia molto aggressiva è partita una fuga di grande qualità comprendente anche Evenepoel, Asgreen e Cort Nielsen.

Gli azzurri sono rimasti esclusi da questa azione e sono stati costretti a rincorrere con grande dispendio di energie. Trentin e Ballerini, condizionati anche da una caduta, hanno speso le ultime energie in questa fase della corsa, e sono stati costretti al ritiro dopo aver annullato il tentativo di fuga.

La corsa è rimasta molto intensa, con i francesi ed Evenepoel particolarmente esuberanti e gli azzurri più defilati.

Da un forcing del tedesco Politt è partita una nuova azione con il solito Evenepoel, con anche Bagioli, Madouas e Van Baarle. Nonostante la presenza del loro compagno all’attacco, il Belgio ha continuato a presidiare la testa del gruppo. Nel passaggio sul circuito fiammingo è entrato in scena il campione in carica Julian Alaphilippe.

Alaphilippe, show iridato

Il francese è partito a tutta su un muro ad una sessantina di chilometri dall’arrivo ed è riuscito a fare la selezione decisiva portando via un gruppetto con quasi tutti gli altri favoriti, su tutti Van Aert, Stuyven, Mohoric, Colbrelli e Stybar, mentre Van der Poel ha faticato un po’ per rientrare.

Il gruppo dei big, comprendente anche Nizzolo e Pidcock, è riuscito a riportarsi sui battistrada, ormai ridotti ai soli Bagioli, Van Baarle, Madouas, Evenepoel e Powless. Si è così formato al comando un drappello di una quindicina di uomini. Dopo aver fatto fuoco e fiamme nella parte centrale della corsa, Evenepoel ha allora messo da parte ogni velleità personale, fugando ogni perplessità della vigilia sulla lealtà alla leadership di Van Aert.

Il belga ha tirato per chilometri e chilometri, portando il gruppetto fino a metà del penultimo giro.

Nonostante lo splendido lavoro di Evenepoel, Van Aert non è però riuscito a gestire bene il finale di corsa, rimanendo a controllare troppo il suo storico rivale Van der Poel. L’olandese è rimasto sempre sulla difensiva, contrariamente al suo solito stile di corsa, ma questo atteggiamento è stato evidentemente dovuto ad una condizione fisica non al top. A prendere di petto il finale di corsa è stato ancora Julian Alaphilippe.

Il campione francese ha attaccato ancora con altre due fiammate delle sue e sull’ultimo muro prima del suono della campana è riuscito a fare la differenza ed andarsene.

Van Aert non ha saputo replicare e stranamente a mettersi in caccia di Alaphilippe sono stati il numero due del Belgio Jasper Stuyven, insieme a Powless, Van Baarle e Valgren. Gli azzurri sono rimasti indietro, insieme a Van Aert e Van der Poel, e Nizzolo si è sacrificato per preparare il tentativo di rincorsa di Colbrelli, che però non è riuscito a lanciarsi al contrattacco.

Alaphilippe ha dato spettacolo nell’ultimo giro, rilanciando con grande incisività ad ogni cambio di ritmo e pennellando le curve al limite. Il francese ha così costruito il suo secondo trionfo iridato, tenendosi stretta la maglia conquistata un anno fa a Imola al termine di una corsa condotta in maniera impeccabile da una Francia molto volitiva ed organizzata.

A fare la differenza è stata però soprattutto l’individualità di Alaphilippe, che ha vinto nettamente lo scontro diretto con Van Aert, grande favorito della corsa e idolo di casa, mentre Van der Poel ha palesato una condizione fisica non al top dopo l’infortunio alla schiena dei mesi scorsi e non è stato un fattore determinante nella corsa.

Dietro al francese è stato Van Baarle si è preso una sorprendente medaglia d’argento battendo allo sprint Valgren e Stuyven, con il Belgio che è rimasto così fuori dal podio. Gli altri corridori del gruppetto sono arrivati alla spicciolata, al termine di una prova che si è rivelata una corsa ad eliminazione per il percorso tecnico e l’altissima andatura, oltre 45 all’ora. Colbrelli ha chiuso solo decimo, un piazzamento al di sotto delle aspettative.