Vince sempre l’Olanda, ma con l’atleta meno attesa. Ai Campionati Europei di Ciclismo di Trento, giunti alla penultima giornata, la corsa riservata alle donne élite ha visto il quinto successo in sei edizioni per lo squadrone orange, anche stavolta partito con i favori del pronostico. A conquistare la medaglia d’oro non sono state però le campionesse più acclamate, Annemiek Van Vleuten e Marianne Vos, ma la specialista delle prove contro il tempo Ellen Van Dijk. La 34enne della Trek si è inserita in una fuga partita verso metà gara, è rimasta poi insieme alla sola Soraya Paladin fino a staccare di forza anche l’azzurra ed involarsi verso il titolo.

Europei, Paladin nel quartetto all’attacco

Dopo la gara riservata agli under 23, vinta dal belga Thibau Nys davanti all’azzurro Filippo Baroncini, questa penultima giornata dei Campionati Europei di ciclismo a Trento ha proposto la sfida delle donne élite. Le atlete hanno gareggiato su una distanza abbastanza ridotta, 107 km, che però non ha mancato di fare selezione e spettacolo, complice anche il caldo.

La corsa è entrata nel vivo nelle fasi centrali, quando è partita una fuga composta dall’olandese Ellen Van Dijk, dall’azzurra Soraya Paladin, dalla tedesca Romy Kasper e dalla francese Aude Biannic.

Il gruppo non ha avuto una pronta reazione, finché un po’ a sorpresa sono state le olandesi a lanciare l’inseguimento, nonostante la presenza all’attacco della Van Dijk, atleta forte ma più portata alle cronometro che alle gare in linea. In queste fasi centrali della corsa si è registrata anche l’imprevista defaillance di Marianne Vos, che era apparsa in grande forma al recente Simac Ladies Tour, ma che qui è invece uscita presto dai giochi per il successo.

Longo Borghini si sacrifica, ma niente medaglie per le azzurre

Belgio e Germania hanno poi dato man forte all’inseguimento, ma la Van Dijk ha dimostrato di essere in grande giornata e di avere nelle gambe l’impresa. Un giro dopo l’altro la Biannic e Kasper sono state costrette a cedere, ed anche la Paladin nella penultima scalata alla facile salita di Povo non ha più potuto reagire alla progressione dell’atleta olandese.

La Van Dijk è così rimasta tutta sola al comando e dietro la situazione si è rimescolata. Le olandesi sono rimaste in posizione defilata, ed è stata la tedesca Liane Lippert a scattare decisa in salita. La Lippert è arrivata ad una decina di secondi dal riaggancio con la Van Dijk, ma dopo lo scollinamento l’olandese ha sfruttato le sue doti di grande passista ricostruendo un vantaggio rassicurante.

La Lippert è stata raggiunta da un gruppetto comprendente anche Marta Cavalli, Elisa Longo Borghini, Annemiek Van Vleuten, Demi Vollering, Katarzyna Niewiadoma, Rasa Leleyvite, Marlen Reusser e Alena Amialiusik. Le inseguitrici non hanno però trovato una buona collaborazione e così la battistrada, con il suo ritmo costante, ha iniziato l’ultimo giro con quasi un minuto di vantaggio.

La Longo Borghini si è sacrificata tirando il gruppetto fino ad esaurire le energie, ma la mossa non ha dato buoni frutti alla strategia italiana. La Cavalli infatti è apparsa in difficoltà nell’ultimo passaggio sulla salita, in cui la Lippert è scattata ancora. Il gruppetto si è però ricompattato e controllato dopo lo scollinamento, permettendo alla Van Dijk di accumulare altro vantaggio e di andare a vincere indisturbata a Trento.

Per la volata delle inseguitrici la Niewiadoma ha preso in testa il breve rettilineo finale in pavè, ma si è vista rimontare da Lippert e Leleivyte, che si sono prese argento e bronzo. Alla nazionale azzurra è rimasto il sesto posto di Marta Cavalli, mentre Elisa Balsamo ha battuto allo sprint un altro gruppetto più attardato conquistando il decimo posto.

Domani i Campionati Europei di ciclismo vivranno la giornata conclusiva, in cui è in programma una sola gara, quella dei professionisti in cui gli azzurri detengono il titolo da tre edizioni. Sonny Colbrelli e Matteo Trentin saranno le punte della nazionale del Ct Cassani, ma dovranno guardarsi tra gli altri anche da Evenepoel, Mohoric, Pogacar e Sagan.