Anche in questo periodo di bassa stagione il mondo del Ciclismo professionistico non si fa mancare polemiche e voci inquietanti. Il "caso" più discusso del momento sta coinvolgendo il Team Bahrain Victorious, reduce da una stagione ricchissima di successi. La squadra diretta da Milan Erzen è stata oggetto di una perquisizione della gendarmeria dopo la diciassettesima tappa dello scorso Tour de France. Durante quell’operazione, nella camera occupata dal medico della squadra, i gendarmi hanno trovato numerose confezioni di tizanidina, un farmaco usato per i malati di sclerosi multipla.

Ai corridori è stato prelevato un campione di capelli, particolare confermato anche da Sonny Colbrelli, uno dei sette ciclisti del Team Bahrain ancora in gara al momento della perquisizione.

Tracce di tizanidina in tre campioni

Quell’episodio, molto discusso in quel periodo, è caduto nel dimenticatoio per molte settimane per poi riemergere improvvisamente nei giorni scorsi. L’esame a cui sono stati sottoposti i campioni di capelli prelevati durante quella perquisizione hanno confermato l’assunzione di tizanidina per tre dei sette corridori sottoposti al test.

Questo farmaco non è vietato dal regolamento antidoping, ma può essere usato solo se si richiede e ottiene un’autorizzazione temporanea a scopo terapeutico.

Secondo il giornale spagnolo AS, l’indagine che ha portato a questa perquisizione sarebbe collegata all’Operazione Aderlass, un’inchiesta in cui sono già finiti Kristijan Koren e Borut Božič, ex corridori sloveni del Team Bahrain che hanno subito delle squalifiche per doping. Anche Milan Erzen, il gran capo del Team Bahrain, è stato più volte accusato di essere coinvolto nell’Operazione Aderlass, ma in realtà senza prove concrete a suo carico.

Ciclismo, Erzen: ‘Mai sentito parlare di tizanidina’

Contattato dal sito specializzato Cyclingnews, Milan Erzen ha reagito con stupore alla notizia emerse dagli esami effettuati sui campioni di capelli dei suoi corridori. “Cos’è la tizanidina? Non la usiamo e non ne ho mai sentito parlare” ha risposto il manager sloveno.

Il Team Bahrain Victorious ha successivamente commentato la vicenda diffondendo un comunicato ufficiale, in cui sottolinea il fatto che il farmaco trovato non è un prodotto dopante.

“Il Team Bahrain Victorious e nessuno dei suoi corridori è stato informato ufficialmente di alcun risultati relativi alla tizanidina o ad altre sostanze” si legge nel comunicato. “Il team sottolinea che gli autori dell’articolo scientifico a cui si riferiscono le accuse hanno chiarito che la tizanidina non è un prodotto vietato nello sport” continua la nota, che parla poi di una possibile azione legale per difendere la reputazione del team danneggiata da questa fuga di notizie.