Il Team Bahrain Victorius è stato uno dei grandi protagonisti della stagione 2021 del Ciclismo professionistico. La squadra diretta da Milan Erzen ha centrato risultati in quantità e qualità, vincendo la bellezza di trenta corse, tra cui sei tappe nei grandi giri e la Parigi Roubaix con Colbrelli, oltre al podio ottenuto da Damiano Caruso al Giro d’Italia. La travolgente crescita di molti dei corridori del Team Bahrain ha fatto storcere il naso a molti avversari e addetti ai lavori, che hanno cominciato a pensare al ricorso a qualche pratica illecita per migliorare le prestazioni.

La perquisizione e i risultati dell’indagine

Il Team Bahrain Victorius ha messo a tacere critiche e illazioni chiudendo la sua splendida stagione senza nessuna macchia sul fronte del doping. Ora, però, i detrattori della squadra di Colbrelli e Caruso hanno avuto una prima conferma ai propri dubbi sulla condotta etica ai limiti, se non oltre, delle regole antidoping. Durante lo scorso Tour de France, il Team Bahrain Victorius fu oggetto di una perquisizione da parte della gendarmeria.

L’azione provocò un certo rumore, ma finì ben presto per essere dimenticata. Ora la vicenda ha dato i primi risultati. Nel suo intervento, la gendarmeria trovò numerose confezioni di tizanidina nella stanza occupata dal medico della squadra.

Ai corridori furono prelevati dei campioni di capelli che sono stati analizzati dal Centro nazionale di biotecnologia. Questo esame ha confermato l’uso di tizanidina per tre dei sette corridori del Team Bahrain che erano ancora in gara al momento della perquisizione. Questo farmaco viene utilizzato nei malati di sclerosi multipla, non è nella lista dei prodotti dopanti della WADA (l’agenzia mondiale antidoping) ma può essere utilizzato dagli atleti esclusivamente a fini terapeutici e dopo averne fatto richiesta attraverso un’autorizzazione temporanea.

Mondenard: ‘Non avevo mai sentito parlare di tizanidina nel ciclismo’

In attesa degli sviluppi che potrà avere la vicenda, e soprattutto di sapere se i corridori avevano un problema di salute per il quale era necessario questo farmaco, il giornale Ouest France ha chiesto il parere ad un esperto di doping nel ciclismo, il dottor Jean Pierre de Mondenard, già medico del Tour.

“Non avevo mai sentito parlare di tizanidina nel ciclismo, mai”, ha dichiarato il dottor Mondenard, che ha avuto un colloquio con i ricercatori dell’Università di Strasburgo che hanno effettuato l’analisi sui capelli dei corridori.

“La tizanidina ha l’effetto di rilassare i muscoli. I ciclisti hanno spesso quello che chiamano dolore alle gambe, e può aiutarli. In una situazione di sforzo intenso può verificarsi una sorta di asfissia muscolare, i muscoli si contraggono, si irrigidiscono. La tizanidina, che è usata solitamente per curare la sclerosi multipla, limiterà la tensione muscolare” ha commentato l’esperto, motivandone l’assenza dalla lista dei farmaci proibiti con il fatto che è un prodotto nuovo per il mondo dello sport.

“Non era mai stata studiata nel contesto dello sport”, ha aggiunto Mondenard, tracciando un giudizio nettamente negativo per il ricorso a questo farmaco. “Questa molecola è simile ad una molecola che stimola la produzione di ormoni della crescita. La tizanidina nello sport mi dà fastidio. Perché i corridori del Tour de France, in buona salute, dovrebbero curare una malattia come la sclerosi multipla? Da un punto di vista dell’etica medica, la linea rossa è stata superata” ha commentato Mondenard.

Nota di correzione del 22/10/2021: Questo articolo è stato modificato in data 22 ottobre perché la precedente foto non era affatto consona con il resto dell'articolo. Ci scusiamo con i nostri lettori.