Dopo il recente annuncio della F1 di voler creare del carburante in laboratorio utilizzando rifiuti urbani, biomassa non alimentare e un sistema di cattura del carbonio, al fine di ridurre le emissioni di gas serra delle macchine del 65%, contrastando così il cambiamento climatico, anche l'ex campione del mondo della Formula 1 nel 2016, Nico Rosberg, ha parlato di quella che secondo lui potrebbe essere una temporanea alternativa ai veicoli elettrici.

"Le macchine elettriche sono sicuramente il futuro e dobbiamo far di tutto affinché diventino la normalità e non arrivino a costare un prezzo maggiore di quello delle macchine a combustibile.

In tal senso, i combustibili sintetici possono essere la soluzione per tutte quelle persone che sono ancora riluttanti al comprare una macchina elettrica, e la F1 sarà la prima a giocare un ruolo d'esempio", ha spiegato Rosberg durante il recente incontro Sustainable Future Forum.

Il problema della e-mobility

In pole position nella gara alla sostenibilità nel settore dei trasporti, rimane pur sempre la categoria dei veicoli elettrici, che sono attualmente in grado di azzerare completamente le emissioni di CO2. Il problema di questi veicoli però risiede nella creazione e nello smaltimento della batteria che gli alimenta.

Di fatti, per la creazione di questo tipo di batterie si richiede il cobalto, un materiale che viene estratto dalle miniere principalmente del Congo dalle multinazionali, la cui attività, oltre ad aver portato a vari scandali relativi all'uso di minori per l'attività di estrazione, implica comunque un'emissione cospicua di gas serra derivante da tutto quello che è il sistema di trasporto e di lavorazione del minerale.

Per quanto riguarda invece lo smaltimento, l'obiettivo principale di ogni casa automobilistica sarebbe quello di poter riciclare una batteria ormai inutilizzabile, riuscendo a recuperarne più materiali possibili al fine di fabbricarne un'altra, ma ancora i nostri sistemi di riciclaggio non sono in grado di fare ciò. Questa situazione quindi comporta lo spreco di vari materiali e la necessità di rifornirsi costantemente delle materie prime necessarie.

"La creazione - e soprattutto il riciclo - delle batterie sarà una grande sfida, ma anche una grande opportunità di business", afferma Rosberg.

Infatti, a inizio estate, l'azienda scandinava Hydrovolt ha già annunciato di voler creare un hub per il riciclo delle batterie in Norvegia, che è uno dei Paesi con la maggior diffusione di veicoli elettrici al mondo.

Il possibile sostituto

I veicoli con carburante sintetico, ovvero creato in laboratorio, potrebbero essere una soluzione (temporanea) proprio perché non risentono di tutti quei problemi legati allo ciclo di vita di una batteria più complessa, come quella dei veicoli elettrici.

Inoltre, la possibilità di poterli creare da materie di scarto facilmente reperibili e il fatto che non richiedano necessariamente una conversione del sistema di alimentazione di un veicolo, sono caratteristiche che permettono un rapporto migliore di costi-benefici.

Comunque questi sarebbero solo una soluzione temporanea fino a quando ogni Paese avrà il suo proprio sistema di produzione e riciclo di batterie elettriche, che non richieda tutte quelle attività di estrazione e trasporto a oggi necessarie.