La stagione conclusa un mese fa ha consacrato Tadej Pogaĉar come assoluto fenomeno e dominatore incontrastato del Ciclismo professionistico. Ad appena 23 anni, il campione sloveno ha spadroneggiato al Tour de France, conquistando la sua seconda maglia gialla consecutiva, e ha trionfato anche nelle grandi classiche, centrando i successi sia alla Liegi Bastogne Liegi che al Giro di Lombardia.

Il giovane fuoriclasse della UAE Emirates è stato protagonista assoluto in tutte le corse a cui ha partecipato, dalle prime uscite di febbraio fino alla chiusura di ottobre, mostrando una superiorità, un bagaglio tecnico e una continuità degni dei più grandi della storia del ciclismo.

Ciclismo, Pogaĉar: ‘Gli avversari non devono avere paura’

Per dare maggior spessore a quanto fatto da Pogaĉar in questo 2021, basti dire che per trovare altri corridori in grado di vincere un grande giro e due classiche monumento nella stagione bisogna scomodare Eddy Merckx e Fausto Coppi, gli unici ad esserci riusciti in tutta la storia del ciclismo. La forza dimostrata dal giovane sloveno e la sua capacità di primeggiare su tutti i terreni, dalle grandi salite alle cronometro, dalle corse a tappe alle classiche di primavera e d’autunno, fanno pensare all’inizio di un lungo regno in cui agli avversari rimarranno solo le briciole.

Intervenendo in un podcast insieme a Geraint Thomas è stato lo stesso Tadej Pogaĉar ad incoraggiare i suoi avversari, e a contraddire tutti coloro che lo considerano invincibile.

Con il collega gallese della Ineos, il vincitore del Tour de France si è lasciato andare ad una serie di dichiarazioni su quelli che sono i suoi punti deboli e su cosa dovrebbero fare i rivali per metterlo in difficoltà. “I miei avversari non dovrebbero avere paura di me”, ha dichiarato Pogaĉar, analizzando poi quali sono le situazioni di corsa in cui è più vulnerabile.

“Sviluppo delle buone potenze sulle salite non troppo lunghe. Quelle più lunghe a volte sono più complicate per me, e lo è anche l’alta quota” ha aggiunto il campione sloveno.

‘Gli attacchi dalla distanza renderebbero le cose difficili’

Questa strana conversazione tra il numero uno del ciclismo e quello che è uno dei leader del team che si è visto spodestare dal trono del Tour dalla sua esplosione, è andata avanti con una disamina strategica.

Pogaĉar ha spiegato a Geraint Thomas che il modo di metterlo in difficoltà è trovare il coraggio di attaccarlo senza attendere il finale di corsa, soprattutto avendo al fianco una squadra forte e con più corridori vincenti come è la Ineos.

“Gli attacchi dalla distanza renderebbero le cose difficili. Bisogna cercare di essere aggressivi, con diversi corridori. Una squadra come la Ineos Grenadiers, che ha tanti leader, può fare tante cose, e in diversi modi. Ci sono tante cose che possono fare per mettermi in difficoltà o per farlo con qualsiasi altro corridori, non è così complicato”, ha dichiarato Pogaĉar concludendo questa intervista tra il surreale e il provocatorio.