Anche il Team Bahrain Victorious, come tante altre squadre del ciclismo professionistico, ha scelto la Spagna per il primo ritiro in preparazione alla stagione 2022. La squadra di Sonny Colbrelli e Damiano Caruso si trova in questi giorni ad Alta, nella Comunità Valenzana, per approfittare del clima favorevole della Spagna mediterranea e mettere chilometri nelle gambe. Il team ha aperto oggi le porte ai media per una conferenza stampa, in cui i corridori di punta hanno anticipato quelli che saranno i rispettivi programmi per il 2022.

Ciclismo, Colbrelli parte dal Belgio

Particolarmente interessante e piacevole è stato l’intervento di Sonny Colbrelli, uno dei principali protagonisti del Ciclismo mondiale nell’ultima stagione. Il vincitore della Roubaix ha raccontato di come abbia cambiato il suo modo di interpretare le corse e della consapevolezza di aver raggiunto una nuova dimensione in mezzo al gruppo. “Vincere il Campionato Italiano mi ha cambiato. Non avevo mai vinto correndo in modo così aggressivo, mi ha insegnato che non devo sempre aspettare lo sprint” ha dichiarato Colbrelli, che si è detto pronto a raccogliere le sfide della prossima stagione, in cui sarà chiamato a confermare il salto di qualità fatto quest’anno.

“So che molti mi guarderanno con più attenzione adesso, so anche che d’ora in poi sarò uno dei migliori corridori nelle classiche. La classifica mondiale lo dimostra. Ne sono orgoglioso e porta con sé anche più responsabilità. Ora spero di poter stare con uomini come Van Aert o Van der Poel” ha commentato il corridore bresciano.

Sul programma di corse, Colbrelli ha spiegato che ricalcherà a grandi linee quello della passata stagione. Il Campione d’Italia e d’Europa farà uno stage in altura prima del debutto e poi partirà dalle prime classiche in Belgio, la Het Nieuwsblad e la Kuurne, in programma fine febbraio. Colbrelli sceglierà poi una fra Parigi – Nizza e Tirreno – Adriatico per prepararsi alla stagione delle grandi classiche, che lo vedrà in prima linea dalla Milano – Sanremo alla Parigi – Roubaix.

Caruso: ‘Cerchiamo un compromesso’

Chi ancora non sa bene quale programma seguirà nella prossima stagione del ciclismo è Damiano Caruso. Reduce da un 2021 da sogno, che lo ha trasformato a 34 anni da ottimo gregario a corridore da podio nei grandi giri, il siciliano ha spiegato di avere una sorta di negoziazione con la squadra per poter scegliere a quali corse puntare. Caruso non ha nominato direttamente nessuna gara, ma dalle sue parole è emersa chiaramente la voglia di tornare al Giro d’Italia, mentre l’idea del team sarebbe di portarlo al Tour de France. “A oggi non c’è nulla di ufficiale. Stiamo cercando un compromesso tra i miei desideri, per così dire, e le esigenze della squadra. Nei prossimi giorni ci penseremo un po’ e vedremo dov’è il compromesso” ha dichiarato Caruso.

Doppietta per Landa, Haig verso il Tour

Molto chiaro nei suoi intenti è stato Mikel Landa, l’eterno incompiuto del ciclismo che nella giornata del 13 dicembre compie 32 anni. Lo scalatore spagnolo ha vissuto un 2021 quanto mai difficile, segnato dall’incidente al Giro d’Italia che lo ha costretto a un lungo stop e non gli ha più permesso di trovare una buona condizione per l’ultima parte del’annata. Landa ha espresso la sua volontà di puntare sia al Giro d’Italia, anche per via del percorso con poche cronometro, che al Tour de France. “Nel 2022 spero di riuscire a raggiungere quello che mi ero prefissato a fine 2020: divertirmi e tornare a essere competitivo. Il percorso del Giro d’Italia corrisponde alle mie caratteristiche.

Ci sono tante salite e poche cronometro. Voglio esserci, così come al Tour de France. La mia ambizione resta la stessa: voglio ancora vincere un grande giro” ha dichiarato Landa.

L’altro nome di punta del Team Bahrain Victorious per le corse a tappe, l’australiano Jack Haig, ha invece annunciato che il suo obiettivo principale sarà il Tour de France e che probabilmente doppierà l’impegno con la Vuelta, in cui è arrivato terzo nella scorsa edizione. “Non amo il freddo e la pioggia. Vorrei correre Tour e Vuelta, dove tradizionalmente fa più caldo che al Giro” ha spiegato il corridore australiano.