Dopo quasi 8 ore di attesa in una stanza dell'aeroporto di Melbourne, arriva dai media locali la notizia che il visto di Novak Djokovic è stato cancellato nella giornata di mercoledì 5 gennaio. Il campione di Tennis dovrà lasciare il Paese, e non potrà partecipare al torneo di tennis dell'Australian Open.

In una nota dell'Australian Border Force si legge che Djokovic non ha fornito, durante l'interrogatorio, prove adeguate per giustificare la sua esenzione al vaccino anti-covid19.

Secondo fonti vicine al tennista, i legali di Djokovic hanno già deciso di presentare ricorso.

L'esenzione dal vaccino e la richiesta di chiarimenti dal Governo

"Mi sono riposato da una stagione 2021 molto lunga. Ora volerò in Australia con la mia esenzione". Con queste parole Novak Djokovic annunciava nella giornata del 4 gennaio, tramite un post su Instagram, la sua partecipazione, ora sfumata, agli Australian Open, in programma a Melbourne dal 17 al 30 gennaio.

Il campione di tennis, infatti, aveva affermato di essere in possesso di una esenzione medica che gli avrebbe permesso di partecipare al torneo del Grande Slam anche senza vaccino anti-covid19. La sua dichiarazione aveva subito scatenato una serie di reazioni, sia da parte di alcuni colleghi tennisti che hanno gridato alla disparità di trattamento, sia dalle autorità australiane.

"Faremo rispettare i nostri requisiti al confine australiano - aveva affermato il ministro degli Interni Karen Andrews - indipendentemente da cosa abbia deciso lo stato di Vittoria su un giocatore non vaccinato presente al torneo.

Il pugno duro era arrivato anche dal Primo ministro Scott Morrison che durante una conferenza stampa aveva dichiarato di aspettare spiegazioni e prove a sostegno di questa deroga; "Le regole sono regole e valgono per tutti", è stato il suo messaggio dopo la notizia dell'espulsione.

Le precedenti dichiarazioni di Djokovic sui vaccini anti-covid

Il tennista serbo numero 1 al mondo era già stato al centro delle polemiche per le sue dichiarazioni contro la vaccinazione anti-Covid, rilasciate ad aprile 2020: "Personalmente sono contrario alla vaccinazione anti-Coronavirus - aveva detto durante una diretta social - Non vorrei essere costretto a vaccinarmi per poter viaggiare".

Djokovic era stato coinvolto anche nella bufera scoppiata dopo l'annuncio della sua positività, lo scorso giugno. Lo sportivo, dopo la fine della prima tappa dell'Adria Tour aveva infatti partecipato ad una festa in una discoteca di Belgrado, svoltasi senza mascherine né distanziamento sociale. Pochi giorni dopo, la notizia della sua positività insieme a quella di Dimitrov, Coric e Troicki, tutti partecipanti al party.

In quell'occasione il presidente dell'Atp aveva definito Djokovic come un: 'Bambino che non vuole mettere il casco in bici finché non si fa male'.