Dopo una settimana di spettacolo puro, la Tirreno Adriatico ha archiviato l'edizione 2022 con un’ultima giornata tranquilla e dedicata ai velocisti. La settima e ultima tappa si è corsa su un tracciato un po’ ondulato nella prima parte, ma con gli ultimi 80 chilometri in un circuito pianeggiante attorno a San Benedetto del Tronto, tradizionale sede d’arrivo della Corsa dei due Mari. La tappa non è sfuggita alla prevista volata, che ha visto il tedesco Phil Bauhaus approfittare del vento contrario per rimontare posizioni su posizioni nel rettilineo finale per andare a vincere davanti a Giacomo Nizzolo.

La classifica è rimasta immutata, con il trionfo di Pogačar in una classifica generale che ha visto la presenza di due italiani, Caruso e Ciccone, nella top ten.

Tirreno, fuga a tre

L’ultima giornata della Tirreno Adriatico preannunciava un copione scontato. Con una classifica ormai definita con la netta supremazia di Tadej Pogačar e anche le maglie secondarie già di fatto assegnate, la corsa offriva solo un’ultima occasione di sfida diretta tra i velocisti rimasti in gruppo. Il tracciato non concdeva, infatti, particolari spunti per smuovere la corsa, visto il circuito pianeggiante disegnato sulle strade di San Benedetto del Tronto sul quale i corridori hanno pedalato negli ultimi 80 chilometri.

Nelle fasi iniziali sono partiti in fuga Manuele Boaro (Astana), Alessandro Tonelli (Bardiani) e Jorge Arcas (Movistar). Le squadre dei velocisti hanno controllato facilmente la corsa, che non ha offerto particolari emozioni fino all’ultimo giro del circuito, quando la fuga è stata definitivamente annullata e la battaglia per tenere le posizioni di testa si è fatta sempre più intensa.

Classifica immutata, Pogačar trionfatore

Il finale è stato molto difficile da leggere tatticamente. L’ultimo chilometro è stato caratterizzato da una doppia curva con un restringimento della carreggiata e poi dal rettilineo d’arrivo con un forte vento contrario. Alcune squadre hanno scelto di puntare tutto sulla posizione prima del restringimento e uscire ben piazzati sul rettilineo finale, altre hanno giocato più d’attesa.

La Israel di Giacomo Nizzolo ha scelto la prima strategia, con l’ex campione d’Italia pilotato davanti a tutti all’imbocco del viale d’arrivo. Il vento ha però condizionato lo sprint di Nizzolo, che nonostante una notevole resistenza ha dovuto piegarsi alla rimonta di chi arrivava più da dietro. Particolarmente abile è stato Phil Bauhaus. Il tedesco ha preso il rettilineo finale oltre la decima posizione, ma quando il vento ha frenato i corridori in testa ha tagliato la strada da sinistra a destra per sbucare davanti a tutti e andare a vincere. Nizzolo si è dovuto accontentare della seconda piazza davanti a Kaden Groves, giovane australiano che si era già messo in luce nelle altre volate di questa Tirreno Adriatico.

A seguire si sono piazzati Cimolai, Dainese e Kristoff.

La classifica generale naturalmente è rimasta invariata. Tadej Pogačar si è portato a casa la seconda vittoria consecutiva alla Tirreno Adriatico, risultato che mancava da nove anni e che era stato firmato per ultimo da Vincenzo Nibali. Sul podio con il fuoriclasse sloveno sono saliti anche Jonas Vingegaard e Mikel Landa, con Richie Porte e un redivivo Jai Hindley a seguire.