Prime pedalate e primi scontri dialettici sulle strategie delle squadre al Giro d'Italia. La corsa rosa è scattata ieri, venerdì 6 maggio, con la tappa Budapest-Visegrad. La corsa ha avuto uno svolgimento molto lineare, complice il percorso quasi interamente pianeggiante prima della salitella che conduceva all'arrivo, ma anche dell'atteggiamento di alcune squadre che erano attese all'attacco e invece sono rimaste tranquillamente in mezzo al gruppo. In queste frazioni, i team minori, quelli invitati tramite wild-card o che non hanno uomini che puntano alla classifica generale e neanche corridori vincenti per la tappa, propongono solitamente delle fughe per movimentare la corsa e raccogliere almeno un po' di visibilità per i propri sponsor.

Ciclismo, fuga a due della Drone Hopper Androni

La prima tappa del Giro d'Italia preannunciava proprio uno scenario di questo tipo, con i big della generale e i favoriti per la vittoria di tappa in attesa del finale e le piccole squadre a inscenare una fuga da lontano. Invece solo la Drone Hopper Androni di Gianni Savio ha mandato due propri corridori in fuga, Mattia Bais e Filippo Tagliani, mentre le altre squadre minori hanno mancato l'appuntamento. I due ragazzi della Drone Hopper Androni sono stati inevitabilmente raggiunti, ma rimanendo in fuga per 180 chilometri hanno dato visibilità alle maglie e agli sponsor per diverse ore. A destare un po' di sorpresa è stata soprattutto l'assenza della Bardiani Csf dalla fuga iniziale di questa prima tappa del Giro d'Italia.

La squadra di Bruno e Roberto Reverberi non ha uomini vincenti al suo interno, ed è la classica formazione che si inserisce sempre in questo tipo di attacchi.

Al termine della corsa, Luca Scinto, ex Ds della Vini Zabù e ora tecnico nelle categorie giovanili, ha criticato in maniera molto diretta l'atteggiamento della Bardiani.

"La Bardiani, ma anche qualche team World Tour come Cofidis e Movistar, hanno perso un'occasione", ha commentato Scinto, che per anni è stato uno dei fautori di questo Ciclismo delle fughe da lontano con la sua Vini Zabù. "Per le squadre minori mettere in mostra gli sponsor in certi palcoscenici vuol dire tanto, tantissimo", ha aggiunto il tecnico toscano parlando a Bicisport.

Reverberi: 'Al Tour vanno in fuga anche in pianura'

La replica della Bardiani all'accusa di Luca Scinto non si è fatta attendere. Roberto Reverberi ha spiegato che questa strategia era stata preparata a tavolino e che non è stata una disattenzione o un errore dei corridori a escluderli dalla fuga iniziale della prima tappa del Giro d'Italia. Il tecnico della Bardiani è intervenuto direttamente sui social di Bicisport, entrando in mezzo alla discussione innescata dalla disamina di Scinto. "Ma il dubbio che qualcuno gli abbia detto di non andarci in fuga vi è venuto?" ha scritto Reverberi, accusando a sua volte le squadre World Tour per il loro atteggiamento passivo al Giro d'Italia, contrariamente a quanto avviene al Tour de France dove, secondo il tecnico emiliano, "vanno in fuga anche nelle tappe di pianura".