Il Giro d'Italia ha confermato Richard Carapaz tra i punti di riferimento nella ristretta cerchia degli uomini da grandi corse a tappe, ma con passaggio a vuoto che è costato il successo allo scalatore ecuadoriano. Il capitano del Team Ineos aveva conquistato la maglia rosa nella tappa di Torino, gestendo poi una manciata di secondi di vantaggio su Jai Hindley, rimasto l'unico avversario in grado di impensierirlo. Carapaz poteva contare anche sulla cronometro finale di Verona per portare a casa il suo secondo Giro d'Italia, ma è inciampato nell'ultima tappa di montagna, quella con l'arrivo sulla Marmolada.

Gli ultimi tre chilometri della scalata hanno spezzato l'equilibrio che si era mantenuto per tutta la corsa, trovando un Carapaz in netta difficoltà e un Hindley ancora brillante e incisivo. L'australiano è andato a conquistare la maglia rosa con un vantaggio rassicurante e nella crono finale ha ceduto solo una manciata di secondi all'avversario, conquistando così il Giro.

Giro d'Italia, a decidere è la Marmolada

Quegli ultimi chilometri della scalata alla Marmolada si sono rivelati il momento chiave dell'intero Giro d'Italia. La Ineos ha impostato un ritmo molto elevato con Pavel Sivakov, dando l'impressione di poter contare su un Carapaz in grande forma e pronto a piazzare la stoccata risolutiva.

Invece lo scalatore ecuadoriano è andato in crisi e questo ha lasciato qualche dubbio sulla strategia adottata dal team britannico nell'ultima tappa di montagna del Giro d'Italia.

Al via della cronometro che ieri, 29 maggio, ha chiuso la corsa rosa, il manager della Ineos, Rod Ellingworth, ha spiegato che l'atteggiamento aggressivo dei suoi corridori sulla Marmolada è stato dovuto a una mancanza di comunicazioni da parte dello stesso Richard Carapaz, che avrebbe nascosto le sue condizioni poco brillanti.

"È ovvio che non ha avuto la sua giornata migliore. Ha fatto la salita a tutta ed è arrivato secondo, è semplice" ha commentato Ellingworth, criticando poi il comportamento del suo corridore. "Non ha detto nulla sul fatto di essere nei guai. Ha detto che si sentiva bene. Più tardi invece ci ha detto che non era in una buona giornata" ha raccontato il manager della Ineos, aggiungendo che per questo la squadra si è attenuta alla strategia studiata a tavolino e che prevedeva l'attacco nella parte finale della Marmolada.

Carapaz: 'Una piccola cosa ha fatto la differenza'

Al termine della cronometro che ha fatto calare il sipario sul Giro d'Italia 2022, Richard Carapaz ha confermato che la crisi di ieri è stato un passeggero momento di difficoltà, che già nell'ultima tappa è stato superato. "Sulla Marmolada ho avuto una brutta giornata. Questa è stata la piccola cosa che ha fatto la differenza. La verità è che nella cronometro ero dove dovevo essere, non ero come nella tappa di sabato" ha dichiarato lo scalatore della Ineos, che si è detto comunque soddisfatto per la sua prova in questo Giro e per il secondo posto finale.

"Sono molto felice, è stato un Giro bello e difficile. Ci sono molte cose su cui dobbiamo lavorare e migliorare. Penso che sia stato un Giro particolare per il caldo e per i trasferimenti, ma sono abbastanza contento di come è andata" ha commentato Carapaz.