Dopo le classiche delle Ardenne, Strade Bianche e Parigi - Roubaix, il Ciclismo femminile ha rotto un altro piccolo muro. Si è corsa oggi la prima edizione della Mont Ventoux Dénivelé Challenge, corsa dalla storia molto fresca anche nel ciclismo maschile, ma che affronta una delle montagne più leggendarie del mondo della bicicletta. Il Mont Ventoux, il gigante della Provenza su cui sono state scritte pagine memorabili e anche tragiche del Tour de France, è dal 2019 teatro di una insolita corsa in linea riservata ai grandi scalatori. Oggi la gara si è sdoppiata, proponendo prima quella inedita riservata alle donne e poi quella maschile, giunta alla sua quarta edizione.

Il Ventoux apre al ciclismo femminile

La Mont Ventoux Dénivelé Challenge femminile si è svolta su un tracciato di cento chilometri, con tre salite abbastanza leggere prima di andare ad affrontare il gigante provenzale e il paesaggio lunare degli ultimi chilometri. La corsa è andata via con una fuga da cui sono poi evase Rachel Neylan (Cofidis Women Team) e Neve Bradbury (Canyon-SRAM). La lunghezza e difficoltà del Mont Ventoux non ha però concesso spazio alle attaccanti.

Sulle dure rampe della salita finale il gruppo, già selezionato, ha annullato definitivamente la loro azione. Marta Cavalli (FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope) ha preso quindi l'iniziativa scattando più volte. La tedesca Clara Koppenburg (Cofidis Women team) è riuscita inizialmente a reagire, ma ha dovuto poi cedere lasciando l'azzurra tutta sola al comando.

Nel finale, nella leggendaria pietraia dopo lo Chalet Reynard, Marta Cavalli ha ampliato ancora il suo vantaggio, dimostrando di avere una marcia in più rispetto alla concorrenza. All'arrivo sulla cima del Ventoux, la ciclista cremonese ha trionfato con 41'' sulla Koppenburg e 53'' su Evita Muzic, che nel finale ha rimontato Pauliena Roojakkers per il terzo posto.

Il Ventoux dopo le classiche primaverili

Per Marta Cavalli, ormai stabilmente tra le big del ciclismo femminile, questa è la terza vittoria stagionale dopo quella segnate nella campagna di classiche primaverili alla Freccia Vallone e all'Amstel Gold Race.

Per dare una misura chiara del livello prestazionale raggiunto dalle campionesse del ciclismo femminile basta valutare i dati della scalata della vincitrice. Nell'ultimo tratto della scalata, quello che da Chalet Reynard porta alla cima del Mont Ventoux, la Cavalli ha pedalato con una VAM di 1500. Il dato indica la Velocità Ascensionale Media, ossia i metri di dislivello che un atleta può scalare in un'ora.

Questo tratto, che corrisponde alla leggendaria e scenografica pietraia che porta alla vetta del Ventoux, misura sei chilometri e cento metri, ha una pendenza media del 7,8% ed è stato percorso dalla Cavalli in 19'15'', un dato di grande valore, considerando che si tratta di un segmento di salita a cui si giunge dopo aver già scalato diversi chilometri impegnativi. Da questi numeri si può ricavare anche una stima sui watt per chilo sviluppati dalla vincitrice, circa 5,3.