Stravolto da trenta ritiri per le positività al Covid-19 e gli abbandoni in massa di UAE, Bahrain e Alpecin, il Giro di Svizzera è arrivato al gran finale. Tra il 17 e 18 giugno, con le due tappe di alta montagna, e domenica, con la cronometro individuale di chiusura, la corsa elvetica è pronta a riscrivere gli equilibri della classifica generale. Purtroppo la corsa è stata falsata dai tanti casi di Covid-19 che stanno togliendo dai giochi tanti protagonisti. Al via di questa sesta, tappa, con l'arrivo in salita di Moosalp, non si è presentato il leader della generale Aleksandr Vlasov, tra i tanti contagiati dal virus, così come Bettiol, Uran, Pidcock.

La maglia gialla è così passata a Jakob Fuglsang, che ha difeso la sua posizione di leader in questa frazione in cui gran parte delle emozioni sono arrivate dal gruppetto di fuggitivi che si è giocato la tappa. Fausto Masnada è stato il protagonista principale della scalata conclusiva a Moosalp, ma alla fine il successo è andato al tedesco Nico Denz.

Giro di Svizzera, meno di cento corridori in corsa

La sesta tappa del Giro di Svizzera ha portato i corridori superstiti alla raffica di contagi e ritiri, meno di cento, al confronto con le grandi montagne alpine.

La corsa ha proposto due lunghe salite, il Nufenenpass e l'arrivo in quota a Moosalp, ascesa di ben 18 km. Poco dopo il via si è formata al comando la fuga che ha caratterizzato tutta la tappa.

A comporla sono stati Clément Champoussin (AG2R Citroën), Fausto Masnada (Quick-Step Alpha Vinyl), Roland Thalmann (Svizzera), Nelson Oliviera (Movistar), José Herrada (Cofidis), Andrea Pasqualon (Intermarché-Wanty-Gobert), Quentin Pacher (Groupama-FDJ), Nico Denz (Team DSM), Quinn Simmons (Trek-Segafredo), Dion Smith (BikeExchange-Jayco) e Brent Van Moer (Lotto Soudal).

Il gruppo ha lasciato fare, concedendo otto minuti di vantaggio e consegnando di fatto il successo di tappa ai fuggitivi.

Fuglsang in giallo, ma Thomas conta sulla cronometro

La corsa si è riaccesa sulla lunga salita verso l'arrivo di Moosalp, dove Fausto Masnada ha iniziato subito ad imporre il suo ritmo per frazionare il drappello dei fuggitivi.

Il bergamasco è riuscito nella prima parte del suo programma, ma non a scrollarsi di dosso tutti gli avversari. Nico Denz ha infatti resistito allo scalatore della Quickstep, rimanendo sempre incollato alla sua ruota senza mai concedere cambi. Vista la resistenza e l'atteggiamento passivo del tedesco, nel finale Masnada ha cambiato strategia, rallentando e permettendo il rientro di Champussin e Herrada. Il bergamasco ha poi cercato ancora un attacco, ma senza mettere KO gli avversari, che dalla loro hanno potuto contare su un ultimo chilometro molto più facile e veloce.

A sorpresa anche Simmons è rientrato sui battistrada. L'americano ha lanciato lo sprint ai duecento metri, ma Champussin e Denz lo hanno sorpassato a doppia velocità buttandosi insieme sul traguardo, piazzato in mezzo ad una curva.

Anche grazie alla traiettoria interna, Denz ha prevalso di poco sul francese, conquistando così la vittoria. Masnada, generoso e sfortunato protagonista della scalata di Moosalp, si è dovuto accontentare del quinto posto.

Nel gruppo dei migliori la situazione è rimasta pressoché tranquilla. La Ineos ha tirato a lungo sulla salita finale, ma Geraint Thomas è rimasto in attesa, muovendosi solo nello sprint finale. La maglia gialla è così rimasta a Jakob Fuglsang, con 1'' sul gallese della Ineos e 10'' su Higuita. La situazione appare molto favorevole a Thomas, che potrà contare sulla crono conclusiva, specialità in cui è decisamente più forte degli altri uomini di alta classifica. Da segnalare l'ottima prestazione di Stefan Kung, che ha perso solo 40'' e potrà recuperare terreno nella crono, e anche quella dell'eterno Pozzovivo, arrivato nel gruppo di Fuglsang.

È andato male invece Remco Evenepoel. Il belga ha confermato le sue difficoltà sulle grandi montagne, perdendo quasi un minuto dal gruppo maglia gialla.