Elia Viviani domenica 14 agosto ha vissuto una giornata speciale. L'olimpionico di Rio 2016 si è sdoppiato per i Campionati europei di ciclismo che si stanno disputando a Monaco di Baviera. In questa rassegna continentale, l'azzurro aveva in programma di impegnarsi solo su pista, ma il forfait in extremis di Giacomo Nizzolo per infortunio ha lasciato libero un posto per la gara in linea su strada.
Il Ct Daniele Bennati ha chiesto a Viviani di subentrare al compagno, e il veronese ha accettato la sfida, schierandosi al via della corsa su strada per poi spostarsi al velodromo dove ha sfoggiato la sua maglia iridata nella gara ad eliminazione.
Elia Viviani: 'Gli altri sono stati bravi a sfruttarci'
La prima parte di questa doppia sfida ha lasciato un po' di amarezza ad Elia Viviani. La corsa in linea per le strade di Monaco si è decisa, come da pronostico, con una volata di gruppo. L'Italia ha preso in testa il rettilineo finale, con Ganna, Trentin e Guarnieri a guidare i due velocisti, Viviani e Dainese.
La fila azzurra si è però disunita quando Ganna e Trentin hanno concluso il loro lavoro. Guarnieri si è visto rimontare dai belgi e non ha trovato le forze per resistere al comando più di qualche decina di metri, lasciando da soli Viviani e Dainese, che sono stati respinti indietro. Il veronese è stato il migliore degli italiani, concludendo al settimo posto, mentre la vittoria è andata a Fabio Jakobsen.
Nell'immediato dopo-gara, prima di spostarsi al velodromo, Viviani ha analizzato lo sprint finale. Il velocista della Ineos ha spiegato che Jacopo Guarnieri si è spostato troppo presto dalla scia di Trentin a causa della rimonta belga. In quel momento il trenino azzurro ha perso la possibilità di lanciare lo sprint nel modo migliore.
"Guarnieri ha visto arrivare il treno dei belgi, si è spaventato, partendo lungo. Gli altri sono stati bravi, ci hanno sfruttato nel modo giusto e poi sulla volata pura Jakobsen è forse il più forte al mondo", ha commentato lo sprinter veronese.
Dal canto suo, Guarnieri ha ammesso che nel finale si è trovato a corto di energie e non ha saputo lanciare al meglio i due velocisti azzurri: "A quel punto si doveva rilanciare e io non avevo più le gambe migliori".
'Non potevo non sfoggiare questa maglia'
Archiviata la corsa su strada con il settimo posto, Elia Viviani ha avuto appena il tempo di fare una doccia e di spostarsi al velodromo per essere al via della gara ad eliminazione, di cui è campione del mondo.
Il veronese ha sfoggiato la sua maglia iridata ed ha sfoderato una prova da fuoriclasse, dimostrando di essere ancora tra i punti di riferimento del ciclismo su pista, nonostante i risultati in declino su strada.
@eliaviviani è oro nell’eliminazione 🥇👏🏻#Munich2022 #eurotrack22 pic.twitter.com/mGnke63yF4
— F.C.I. (@Federciclismo) August 14, 2022
Viviani ha corso con autorevolezza, e nel finale ha avuto ragione facilmente del tedesco Reinhardt, che non ha neanche avuto la forza di reagire allo scatto dell'azzurro, che così è andato ad aggiungere la medaglia d'oro europea a quella mondiale nella gara ad eliminazione.
"Volevo correre almeno un'ultima volta con la maglia di campione del mondo", ha raccontato al termine della prova Viviani, parlando di questa doppia sfida tra strada e pista. "Tra pochi mesi questa maglia tornerà in palio ai mondiali di Parigi, non potevo non sfoggiarla", ha aggiunto l'atleta veronese che tornerà in pista martedì 16 agosto per la madison.