In questa sua ultima giornata di corsa, la Vuelta Espana sta celebrando Remco Evenepoel. Ad appena 22 anni, il giovane belga ha conquistato il suo primo grande giro, entrando di forza nel ristretto club dei campioni delle corse a tappe, in cui si è completato un assoluto ricambio generazionale. Evenepoel ha trionfato in questa Vuelta, dimostrandosi forte e continuo come non mai in montagna, e dominante a cronometro. La vittoria del belga è stata un po’ facilitata dall’uscita di scena di molti degli avversari più importanti, da Roglic a Yates, fatti fuori da cadute e Covid.
La supremazia e l’autorevolezza dimostrate da Evenepoel rendono però pieno e senza ombre il successo finale, e vanno a concretizzare quella immagine da predestinato che aveva dato fin dal 2018, quando spadroneggiava nella categoria juniores.
Evenepoel, il dominio tra gli junior l’arrivo alla Quickstep
In quella stagione, Evenepoel sbalordì il mondo del ciclismo con delle prestazioni mai viste prima. Il belga conquistò le vittorie agli Europei e Mondiali di categoria con delle lunghe fughe solitarie, dando dei distacchi abissali agli avversari. L’impressione destata fu tale da portare molti a definirlo il “nuovo Merckx”, il campione che avrebbe dominato la scena per molti anni.
Quando si prese di forza la maglia iridata juniores, a Innsbruck 2018, il suo futuro era già scritto.
Patrick Lefevere, manager della Quickstep, aveva anticipato tutti, mettendolo sotto contratto prima della sua esplosione e della caccia all’ingaggio che avrebbe scatenato tutte le altre squadre.
A Madrid, nella giornata conclusiva della Vuelta Espana, Lefevere ha raccontato come aveva scoperto Remco Evenepoel e come era riuscito ad anticipare la concorrenza. “Ho appena visto i genitori di Remco, ci siamo abbracciati. Posso ancora vederci insieme alla stazione di Zellik nel 2017” ha ricordato Lefevere.
Ciclismo, la segnalazione di Bomans a Lefevere
A segnalare il giovane Evenepoel al manager della Quickstep era stato il Ct della nazionale belga juniores, Carlo Bomans. Evenepoel era appena passato al ciclismo, dopo aver giocato a calcio per diversi anni, arrivando anche a vestire la maglia della nazionale under 16.
Nelle sue prime apparizioni nel ciclismo, Remco aveva subito fatto vedere di avere delle doti speciali. “Poco prima di quell’incontro con i genitori di Remco avevo ricevuto una telefonata da Carlo Bomans. Mi ha raccontato di un ex calciatore. Mi ha detto che quel piccolino non era normale, di tenerlo d’occhio e di parlare al più presto con i suoi genitori” ha ricordato Lefevere, che seguì il consiglio del Ct belga.
“Siamo andati a mangiare insieme a Zellik, in gran silenzio e abbiamo fatto quasi subito un pre contratto Gli ho promesso che mi sarei preso cura di Remco come se fosse stato mio figlio. Ed eccoci qua, due anni prima di quanto pensassimo. Mi ha persino sorpreso” ha dichiarato Patrick Lefevere.