Le ultime stagioni del Ciclismo professionistico sono state caratterizzate dall’ascesa di una nuova generazione di campioni sempre più giovani. Da Egan Bernal a Remco Evenepoel, passando per Tadej Pogačar, sono sempre di più i corridori che poco più che ventenni raggiungono già dei livelli stellari. L’ultimo baby fenomeno a seguire questa tendenza è lo spagnolo Juan Ayuso. Dopo aver dominato il campo nella sua unica stagione tra gli under 23, Ayuso è stato portato tra i pro dalla UAE Emirates. La squadra diretta da Mauro Gianetti lo ha subito fatto debuttare nei grandi giri con risultati eccezionali.

Ayuso, un debutto eccezionale alla Vuelta

A vent’anni non ancora compiuti, Juan Ayuso ha preso il via della Vuelta España. Il talento della UAE ha dimostrato di essere costantemente tra i più forti nelle tappe di montagna e non ha avuto flessioni neanche alla distanza, come spesso accade ai corridori più giovani. Cinque giorni prima del ventesimo compleanno, Ayuso ha concluso la Vuelta al terzo posto della classifica generale, diventando il corridore più giovane a salire sul podio di un grande giro da 118 anni in qua.

L’impressione destata dallo spagnolo è stata quella di un campione destinato a lasciare un’impronta profonda nel ciclismo e soprattutto nelle grandi corse a tappe.

I numeri estrapolati dalle prestazioni di Ayuso alla Vuelta hanno ancora più rafforzato sensazione.

Il sito specializzato Lanterne Rouge ha analizzato i wattaggi espressi dal giovane spagnolo sulle salite della Vuelta España, per poi paragonarsi a quelli di altri campioni a quella stessa età.

Il confronto con Evenepoel e Pogačar

Nel primo arrivo in salita della Vuelta, Juan Ayuso ha concluso al quarto posto, dietro a Jay Vine, che ha anticipato i big, a Remco Evenepoel ed Enric Mas.

Il campioncino della UAE ha sviluppato una potenza media di 6,23 watt per chilo su una salita di poco superiore ai trenta minuti.

Nella successiva tappa di montagna a Les Praeres, Ayuso ha raggiunto una potenza media di 6,56 watt per chilo, un dato favorito anche dal minor chilometraggio della salita finale.

Questi dati sono decisamente superiori rispetto a quelli sviluppati da Remco Evenepoel nella sua prima stagione da professionista, nel 2019.

Il belga ha toccato la prestazione migliore in salita nel Giro di Turchia, con un wattaggio di 6,05 per chilo all’età di 19 anni e tre mesi.

Un altro dei fenomeni emergenti, Cian Uijtdebroeks, è arrivato quest’anno a 6,1 watt per chilo al Giro di Norvegia.

Lanterne Rouge ha messo a confronto i dati di Ayuso anche con quelli del primo grande giro di Tadej Pogačar, la Vuelta España 2019. Il fuoriclasse sloveno aveva compiuto 21 anni in quel mese di settembre in cui finì la corsa sul terzo gradino del podio finale e con tre successi di tappa. Pogačar ha raggiunto il suo valore più alto sulla salita di Los Machucos, arrivando a 6,64 watt per chilo, ma non ha avuto la costanza di rendimento dimostrata da Ayuso. Pogačar ha infatti segnato anche un valore di 5,99 watt per chilo sulla salita di Cortals d’Encamp, senza contare l’anno di differenza a vantaggio di Ayuso nel confronto diretto.