Dopo una stagione di alti e bassi, nelle ultime settimane Filippo Ganna si è preso il centro della scena del mondo del ciclismo, diventando l'uomo dei record. In appena una settimana il campione piemontese ha consegnato alla storia del ciclismo due autentiche imprese. Sabato 8 ottobre il corridore della Ineos ha stabilito il nuovo record dell'ora nel velodromo di Grenchen, per poi spostarsi a Parigi dove ha demolito la barriera dei quattro minuti nell'inseguimento individuale, segnando un altro primato mondiale.
'Al Tour ero al 70%'
Filippo Ganna è diventato così il detentore della miglior prestazione di sempre sull'ora, anche contando quelle raggiunte con biciclette non omologate, e il primo uomo a scendere sotto i quattro minuti a livello del mare nell'inseguimento, superando anche il record del mondo segnato da Ashton Lambie in altura.
Rinfrancato da questa sequenza di vittorie e primati, condita da un oro e un argento ai Mondiali di ciclismo su pista di Parigi, Ganna ha rispedito al mittente qualche critica di troppo ricevuta dopo il difficile debutto al Tour de France e la mezza delusione della crono iridata, i due principali obiettivi della sua stagione su strada.
In un'intervista rilasciata al giornale spagnolo El País, il campione olimpico ha spiegato di essere arrivato al via del Tour de France non in perfette condizioni di forma. "Ero al 70% per tutte le 21 tappe. Il mio unico obiettivo era sopravvivere e arrivare fino a Parigi" ha dichiarato Ganna. "Ho aiutato dove potevo, ma quest'anno al Tour ho sofferto molto" ha confermato il primatista dell'ora.
Filippo Ganna: 'Volevo cadere o forare durante il record dell'ora'
Dalle dichiarazioni di Ganna è emerso soprattutto il rapporto intenso, ma anche complesso, con la bicicletta, il mondo del ciclismo e le difficoltà di rispondere alle aspettative sempre più alte di appassionati e addetti ai lavori. "Nelle belle giornate vorrei che le gare e gli allenamenti non finissero mai. In quelle più brutte, perché sei caduto o hai qualche problema, allora odio la bici. La odio veramente" ha ammesso Filippo Ganna.
Il campione piemontese ha parlato anche di quanto sia stato estremo l'impegno, fisico e mentale, per arrivare a stabilire il record dell'ora. "Nella prima mezz'ora non pensi a niente" ha spiegato Ganna.
"Nei quindici minuti successivi pensi di poter fare qualcosa di grande. Negli ultimi quindici minuti volevo solo cadere o forare per mettere fine all'agonia" ha aggiunto il campione olimpico.
Sul record dell'ora Filippo Ganna ha dichiarato anche di non voler più tentare di migliorarlo, se non a fine carriera. "Potrei rifarlo come ultima gara della carriera" ha confermato il campione della Ineos, respingendo ancora una volta l'ipotesi di puntare alla vittoria di un grande giro, come fatto da un altro primatista dell'ora del recente passato, Bradley Wiggins.