La stagione 2022 del Ciclismo professionistico ha certificato la crisi del movimento italiano nel settore maschile su strada. Se su pista e tra le donne i risultati del ciclismo azzurro sono stati di altissimo livello, tra gli uomini le difficoltà già emerse negli anni scorsi si sono fatte ancora più nette. La vecchia guardia capitanata da Vincenzo Nibali sta ormai uscendo di scena e la nuova generazione non ha proposto dei campioni in grado di riportare il ciclismo italiano ai fasti di un tempo. La mancanza di una squadra World Tour e il ridimensionamento dell'attività giovanile, con un numero di squadre e di corse sempre più ridotto che hanno portato a una contrazione della base da cui attingere, sono i due estremi dei mali da cui il ciclismo azzurro stenta a risollevarsi.

Bennati: 'Io eredito quello che arriva dal basso'

Di questa situazione di difficoltà ha parlato il ct della nazionale italiana di ciclismo professionistico, Daniele Bennati. Intervenendo alla cerimonia di consegna del Giglio d'Oro, il tecnico aretino ha spiegato che il coinvolgimento dei giovani nell'attività del ciclismo su strada non è così semplice e che questo influisce sulla possibilità di trovare nuovi corridori di alto livello. "Io sono il ct dei professionisti ed eredito quello che arriva dal basso", ha dichiarato Daniele Bennati.

"Non stiamo attraversando un periodo molto felice dal punto di vista dell'approccio verso il nostro sport. Ci sono tanti problemi, in primis la sicurezza stradale, su cui questo Paese deve fare tanto", ha continuato il ct azzurro, che ha proposto di riaprire un dialogo con le scuole per cominciare a invertire la rotta.

"Speriamo di poter incentivare sempre di più il ciclismo e la bicicletta, a partire dalle scuole, come fanno negli altri paesi", ha commentato Bennati.

'In Italia si vuole tutto e subito'

Il tecnico toscano ha ammesso che il livello del ciclismo italiano tra i professionisti non è all'altezza dei più forti, e che servirà lavoro, tempo e pazienza per poter colmare il gap.

"In Italia si tende a volere sempre tutto e subito", ha dichiarato Bennati, invitando ad avere fiducia nella nuova generazione di corridori italiani che si sta affacciando al professionismo.

"Non stiamo passando uno dei migliori momenti per quanto riguarda il ciclismo maschile su strada. I giovani in Italia ci sono, ma la logica ‘tutto e subito’ non funziona.

Dategli tempo. Ritengo che ci siano dei giovani interessanti, anche se è chiaro che non avremo i Pogačar, gli Evenepoel, i Van Aert in questo momento, però dobbiamo farli crescere nel migliore dei modi, sperando che possano arrivare in poco tempo a quel livello", si è augurato il ct Daniele Bennati.