I ricordi di una strepitosa carriera appena conclusa, le nuove stelle del ciclismo, il lungo percorso fatto per trasformarsi da giovane corridore un po' scriteriato a campione in grado di vincere, regalando emozioni e spettacolo. Sono alcuni dei temi di cui ha parlato Vincenzo Nibali in una lunga intervista rilasciata a L'Équipe, una delle poche che l'ormai ex campione ha concesso ai media stranieri. Il vincitore della tripla corona è stato presentato dal giornale francese come il più forte campione del ciclismo italiano del terzo millennio, e uno dei più versatili e poliedrici di sempre, grazie alle sue capacità di spaziare dalle corse a tappe alle classiche in un'era dominata dalla specializzazione.
Vincenzo Nibali: 'Ho passato due anni terribili'
Vincenzo Nibali ha raccontato di aver lasciato il ciclismo agonistico nel miglior modo possibile, mettendosi alle spalle "due anni terribili, dove non mi sono mai sentito bene". Il ritorno alla Astana, oltre al superamento di qualche problema fisico, gli ha permesso di vivere un 2022 "in cui mi sono divertito molto", dicendosi sorpreso e pienamente soddisfatto del quarto posto ottenuto alla sua ultima presenza nel Giro d'Italia.
L'ex campione ha parlato della sua evoluzione come corridore, del suo modo un po' garibaldino di affrontare le corse nelle categorie giovanili. Non essendo mai stato dotato di un buon spunto in volata, Vincenzo Nibali è stato costretto a inventarsi delle soluzioni alternative per vincere, ad attaccare da lontano, spesso in modo un po' avventato e poco produttivo.
"Sono stato sgridato dai miei Ds e dai miei compagni di squadra, mi vedevano sprecare tante energie per niente", ha ricordato Nibali, che poi è cresciuto pian piano anche dal punto di vista tattico, riuscendo a combinare la necessità e la voglia di attaccare con un piano strategico più vincente.
L'ex campione ha raccontato come abbia cominciato a vincere le corse più importanti dopo i 25 anni, proprio grazie all'esperienza acquisita nella lettura tattica della corsa: "Sono diventato più concentrato, più calcolatore, ho smesso di spendere energie per niente".
'Oggi tutti corrono per vincere'
Il due volte vincitore del Giro d'Italia ha analizzato quanto sia cambiato il ciclismo e il modo di affrontare le corse dopo lo stop imposto dal Covid nel 2020.
Nibali ha spiegato che dal momento in cui il ciclismo ha riaperto i battenti non ci sono più momenti di pausa durante le gare, neanche nelle fasi iniziali o negli appuntamenti minori. "Tutte le squadre e i corridori corrono per vincere. Prima, a inizio stagione, potevi fare una gara tranquilla, per allenarti, ora questo non esiste più", ha testimoniato Vincenzo Nibali, che ha spiegato anche come oggi i giovani arrivino al ciclismo professionistico con già tanta esperienza e tanti specialisti intorno.
"I giovani hanno personal trainer, nutrizionisti, crescono più velocemente di prima", ha dichiarato Nibali, spiegando di apprezzare molto le stelle della nuova generazione. "Ammiro Evenepoel, ma anche Pogačar, che per me è il corridore più completo al mondo", ha commentato il vincitore della tripla corona.