I tempi in cui per allestire una squadra di ciclismo professionistico bastavano una sponsorizzazione di una piccola azienda, una decina di corridori, pochi mezzi e una manciata di persone a comporre lo staff sono ormai molto lontani. L'avvento del World Tour, la globalizzazione e la ricerca di un'ottimizzazione sempre più estrema in ogni minimo dettaglio hanno portato le squadre più grandi a diventare delle aziende di proporzioni inimmaginabili fino a pochi anni fa. I team WT sono composti oggi da trenta corridori, e da un folto gruppo di tecnici e specialisti di vari settori, dall'aerodinamica alla nutrizione.

Gli sponsor non sono più le piccole aziende che investono in progetti locali, sostenute spesso da una genuina passione, ma multinazionali e perfino paesi interi, a volte anche con discusse operazioni di greenwashing o tese a costruire un'immagine distorta sul tema dei diritti umani.

Ciclismo, Jumbo dietro alla Ineos

Tutto questo ha portato a un innalzamento esponenziale dei budget dei top team. Le squadre del World Tour del Ciclismo professionistico contano su finanziamenti di decine di milioni di euro, indispensabili per far funzionare una macchina complessa come quella in cui si sono via via trasformate.

La Gazzetta dello Sport ha fatto i conti alle squadre più ricche del ciclismo attuale, svelando i budget a disposizione delle formazioni di vertice.

In testa rimane la Ineos Grenadiers, punto di riferimento già nell'era Sky. La squadra britannica ha i suoi leader in Egan Bernal, Filippo Ganna e Geraint Thomas, e ha a disposizione un budget di 50 milioni di euro. A sostenere finanziariamente il team è Jim Ratcliffe, imprenditore britannico proprietario del colosso chimico Ineos.

Al secondo posto di questa speciale classifica, stilata dalla rosa, figura la Jumbo-Visma, la formazione del vincitore dell'ultimo Tour de France, Jonas Vingegaard, ma anche di Primož Roglič e Wout van Aert. La squadra olandese, cresciuta esponenzialmente negli ultimi anni, conta su un budget di 45 milioni di euro.

La Israel fuori dal WT con un budget di 35 milioni

Il terzo gradino del podio è occupato dalla UAE Emirates di Tadej Pogačar. La squadra è sostenuta dagli sceicchi degli Emirati Arabi Uniti e ha un budget stimato in 40 milioni di euro. Curiosamente, al quarto posto, c'è un team che non fa più parte del World Tour, la Israel - Premier Tech. La squadra dell'imprenditore Sylvan Adams ha investito una grossa cifra nell'ingaggio di un campione al tramonto come Chris Froome, un'operazione che dal punto di vista sportivo non si è rivelata azzeccata. Nonostante il budget di 35 milioni di euro, la Israel ha perso il posto nel WT e nel 2023 figurerà tra i team Professional.

A chiudere la top cinque delle squadre più ricche è la Bora-hansgrohe. La squadra tedesca, capitanata dal vincitore del Giro d'Italia Jai Hindley e dal russo Aleksandr Vlasov, conta su un budget di 28 milioni di euro.