Mentre il mondo del ciclismo è sempre più alla ricerca di soluzioni innovative, tecnologiche e all'avanguardia per migliorare le prestazioni dei corridori e dei mezzi meccanici, alla recente Vuelta a San Juan si è rivisto in gruppo un trucco dal sapore vintage, se non primordiale. Il corridore spagnolo Oscar Sevilla, veterano del gruppo con i suoi 46 anni e i lontani trascorsi alla Kelme e alla T-Mobile, si è presentato al via della corsa con un curioso quanto semplice sistema per ridurre il rischio di forature. Sevilla ha applicato un nastro adesivo vicino alle gomme, sia all'anteriore che al posteriore, in modo da pulire costantemente il battistrada dai detriti raccolti.

Ciclismo, il nastro di Sevilla per evitare le forature

La foratura è il più classico e banale inconveniente che può capitare ai corridori durante una corsa di Ciclismo. In alcuni frangenti, come quando accade negli ultimi chilometri o in situazioni in cui possono avvenire dei frazionamenti decisivi del gruppo, questo può bastare a compromettere ogni possibilità di ottenere un buon risultato.

La soluzione vista sulla bicicletta usata da Oscar Sevilla alla Vuelta a San Juan si basa sul concetto che la maggior parte delle forature non avviene nel momento in cui la gomma entra in contatto con un detrito, ma per il ripetuto sfregamento che avviene ad ogni giro di ruota dopo che il detrito stesso è stato raccolto.

Sevilla ha quindi applicato un nastro adesivo alla forcella e ai foderi posteriori, messo a distanza millimetrica dalla gomma. in questo modo i detriti raccolti vengono spazzati via dal nastro e non vanno a conficcarsi sempre di più nella gomma ad ogni giro di ruota. Questo trucco non è un'invenzione di Sevilla o dei suoi meccanici, ma ripropone una soluzione che veniva adottata anticamente, soprattutto in Francia, con una catenella al posto del nastro.

'In Colombia la gente è ottimista'

Durante la Vuelta a San Juan, Oscar Sevilla ha raccontato questa sua nuova vita in Colombia, lontano dal grande ciclismo, ma sempre in sella alla bici anche a 46 anni. Classe '76, castigliano di Ossa de Montiel, Sevilla arrivò al ciclismo pro come una delle grandi promesse per le corse a tappe.

Il suo inizio fu di altissimo livello, con il podio alla Vuelta Espana ad appena 25 anni e altri piazzamenti di valore, fino all'Operacion Puerto. Il corridore spagnolo rimase coinvolto nello scandalo doping scoppiato nel 2006 e da allora ha costruito una nuova vita in un ciclismo molto diverso.

Da quindici anni Sevilla milita in piccole squadre colombiane. Il corridore spagnolo si è trasferito in Colombia, dove vive con la moglie e figli, e non rimpiange questo cambio netto che ha dato alla sua vita. "Mi piace come le persone vivono qui. Molte cose sono da migliorare, la sicurezza, la sanità, nessun posto è perfetto. Ma la gente è ottimista. Noi europei siamo negativi, pessimisti, vogliamo sempre di più.

Ho imparato che persone molto umili, non povere ma umili, si godono la vita più di chi ha molti soldi. Ridono per niente e si godono le giornate" ha raccontato Sevilla al giornale ABC.

Il 46enne spagnolo ha raccontato che questa potrebbe essere la sua ultima stagione da corridore, ma di essere già preparato al futuro, sempre nel mondo del ciclismo. "Corro per passione, per amore del ciclismo, non per necessità. Ma potrebbe essere il mio ultimo anno. Mi sono già diplomato come preparatore atletico, ho studiato le lingue, ho letto...sono pronto" ha dichiarato Oscar Sevilla.