Dallo scorso 8 ottobre, quasi quarant’anni dopo le imprese di Francesco Moser, un altro campione del Ciclismo italiano è riuscito a impossessarsi del record dell'ora. Sul velodromo di Grenchen, in Svizzera, Filippo Ganna ha demolito il precedente primato stabilito poche settimane prima da Dan Bigham, portandolo a 56,792.

Il limite raggiunto dal campione piemontese è la miglior prestazione di tutti i tempi, meglio anche di quanto fatto da Chris Boardman negli anni novanta utilizzando una bicicletta non regolamentare.

Ciclismo, Moser: 'Milan può attaccare il record'

Nonostante il grande risultato raggiunto da Filippo Ganna, proprio Francesco Moser ha rilasciato alcuni commenti critici sul nuovo primatista dell'ora. L'ex campione aveva realizzato i suoi record nel gennaio del 1984 con la stagione del ciclismo su strada ferma, e non ha apprezzato la scelta di Ganna di programmare il tentativo ad ottobre.

"L'ho fatto in un momento in cui non c'erano gare, quindi tutti guardavano cosa facevo. Con Ganna sembrava che volessero tenerlo nascosto", ha commentato Francesco Moser, bocciando la scelta di correre i mondiali a cronometro alla fine di settembre in Australia per poi tentare il record.

"È andato ai mondiali ed è arrivato settimo, era meglio se stava a casa.

Il record dell'ora lo avrei fatto più tardi, alla fine di tutte le gare", ha sottolineato Moser.

L'ex campione ha comunque riconosciuto che Ganna "ha fatto una grande prestazione", e crede che tra i pochi corridori in grado di attaccare il suo record ci sia un altro italiano. "Jonathan Milan ha le caratteristiche adatte", ha commentato Moser.

'Deve allenarsi e fare le altre classiche'

Moser ha espresso un parere piuttosto critico anche sul tentativo di Ganna di ampliare i propri obiettivi verso le classiche. Finora il campione della Ineos ha costruito la sua carriera nel ciclismo su pista e nelle gare a cronometro, raggiungendo tutti i più grandi traguardi, dagli ori mondiali a quello olimpico, ma restando un po' confinato in questi settori.

Il corridore piemontese vorrebbe ora puntare anche alle classiche del nord, e soprattutto alla Parigi-Roubaix. Ganna ha già dimostrato di aver confidenza con questa corsa vincendo la versione riservata agli under 23. Da quando è passato professionista, però, l'obiettivo della Roubaix è sempre rimasto in secondo piano fino alla scorsa stagione, quando finalmente si è schierato al via con una certa ambizione.

In quella corsa, vinta poi dal suo compagno di squadra Dylan Van Baarle, Ganna fu protagonista nelle fasi centrali per poi concludere al 35° posto, condizionato anche da una foratura che lo costrinse ad una lunga rincorsa.

Moser, che di Roubaix ne ha vinte tre consecutivamente, ha invitato Ganna ad impegnarsi maggiormente se vuole davvero puntare a questa e ad altre classiche.

"Bisogna che si applichi, deve allenarsi e fare le altre classiche. L'anno scorso sembrava pronto per giocarsela, poi è sparito", ha commentato Moser, ricordando lo sfortunato episodio della foratura ma senza concedere alibi a Ganna. "Ma per vincere le corse bisogna farle, non stare a casa", ha sentenziato l'ex ciclista.