È un Jonathan Milan molto convincente quello che si sta vedendo nell'esordio stagionale del Saudi Tour. Il corridore friulano, uno dei giovani più talentuosi del ciclismo italiano, ha conquistato ieri la seconda tappa della corsa saudita, e oggi è andato vicino al bis. In un finale molto complicato a causa del vento e di un tratto di salita in vista dell'arrivo, Milan ha lanciato da lontano la sua volata, ma si è visto rimontare dal norvegese Søren Wærenskjold, campione del Mondo under 23 a cronometro. Il corridore della Uno X è andato a vincere la tappa, ma Milan, grazie agli abbuoni e alle difficoltà incontrate nel finale da Dylan Groenewegen, si è issato in testa alla classifica generale di questo Saudi Tour.

Saudi Tour, anche Masotto nella fuga

Il deserto, il vento e alcuni paesaggi davvero insoliti e suggestivi sono le caratteristiche essenziali del Saudi Tour, la corsa a tappe araba iniziata lunedì 30 gennaio. I percorsi, con lunghi rettilinei che tagliando il deserto, spesso spazzati da un forte vento, sono riservati soprattutto a velocisti e agli specialisti delle classiche del nord.

Nella prima tappa è andato a segno Dylan Groenewegen, desideroso di dedicare una vittoria al nuovo sponsor AlUla, una regione dell'Arabia che ha fatto il suo ingresso nel mondo del Ciclismo al fianco del Team Jayco. Ieri, lo sprinter olandese è stato invece sconfitto da Jonathan Milan, che lo ha anticipato in volata ed ha poi respinto il suo tentativo di rimonta.

Dopo due tappe da sprint puro, oggi il Saudi Tour ha proposto un tracciato un po' più articolato per questa terza frazione, con uno strappo tra i meno due e l'ultimo chilometro. La corsa è stata molto lineare, guidata da una fuga comprendente Azzam Alabdulmunim (Arabia), Txomin Juaristi (Euskaltel), Antonio Barac e Giulio Masotto (Team Corratec) e Masaki Yamamoto (JCL Team UKYO).

Ad una settantina di km dall'arrivo, i battistrada hanno assistito anche ad una scena curiosa, quando si sono trovati davanti un asino che attraversava la strada.

Ciclismo, tentativo a vuoto di Stybar

Il gruppo non ha faticato per controllare la situazione, andando a raggiungere i fuggitivi dopo aver concesso loro fino a otto minuti di margine. Più che dalla fuga, la corsa è stata segnata dal vento contrario, che ha reso molto lenta e difficile la marcia dei corridori. La situazione è esplosa ad un paio di chilometri dall'arrivo, all'inizio del tratto di salita al 6-7%.

Pascal Ackerman (UAE) è stato il primo a muoversi, ma a fare la differenza è stato il successivo rilancio di Zdenek Stybar (Team Jayco AlUla). Il corridore ceco ha forzato nel tratto più impegnativo guadagnando qualche decina di metri su un gruppo ormai completamente sfilacciato. In questa fase è rimasto irrimediabilmente attardato anche Groenewegen, sempre a disagio su ogni minimo cambio di pendenza.

Stybar si è visto raggiungere da Santiago Buitrago (Team Bahrain) e la nuova situazione ha rallentato la marcia del ceco, favorendo il rientro di una parte del gruppo. La Uno X si è allora organizzata per lo sprint di Søren Wærenskjold, che però si è visto anticipare da Jonathan Milan (Team Bahrain).

Lo sprint del friulano si è rivelato però troppo lungo e così il norvegese ha avuto l'opportunità di andare al sorpasso vincente. Søren Wærenskjold è così andato a vincere la tappa, ma il secondo posto è valso a Milan la conquista della leadership della classifica generale. Terzo di tappa è stato Cees Bol, davanti a Simone Consonni e Ruben Guerreiro.

In classifica Milan conduce con 8'' su Bol e 16'' su Max Kanter.