La seconda tappa della Volta Catalunya prometteva una sfida tra Primož Roglič e Remco Evenepoel, i ciclisti più attesi della corsa, ma tra i due campioni è stato Giulio Ciccone a inserirsi e a vincere. La tappa si è decisa sulla lunga salita finale verso Vallter, ad oltre duemila metri di quota. Esteban Chaves ha rotto gli indugi già a metà scalata, ma nel finale si è visto raggiungere dal gruppetto dei migliori, selezionato sotto l'impulso di Remco Evenepoel. Il Campione del Mondo ha piazzato un paio di accelerate, ma Roglič e Ciccone hanno resistito e nelle battute conclusive è stato l'abruzzese della Trek Segafredo a spuntarla.

Volta Catalunya, anche Petilli in fuga

Dopo la vittoria di Primož Roglič nella tappa inaugurale, la Volta Catalunya proponeva un momento decisivo già in questa seconda frazione, l'arrivo sulla lunga e difficile salita di Vallter. La corsa è iniziata con una fuga di otto corridori: Simon Carr, Julen Amezqueta, Simone Petilli, Francisco Galvan, Vadim Pronskij, Xabier Azparren, Christopher Juul Jensen e Ewen Costiou.

La Jumbo Visma di Roglič ha guidato a lungo il gruppo e la tappa si è stabilizzata in attesa della sfida sulla salita finale.

I fuggitivi ci sono arrivati con un vantaggio minimo e senza ormai più possibilità di successo. In gruppo il copione è cambiato già nelle prime rampe, quando il Team Bahrain di Mikel Landa ha preso la testa per aumentare il ritmo.

Richard Carapaz e Egan Bernal sono stati tra i primi a staccarsi, denotando una condizione ancora molto approssimativa. In questa fase è stato molto sfortunato Joao Almeida, costretto ad una sosta per cambiare bici dopo un problema meccanico e ad una lunga e faticosa rincorsa.

Prova Chaves, ma a vincere è Ciccone

Carr è stato l'ultimo dei fuggitivi ad essere raggiunto, ormai verso metà salita, e subito dopo Esteban Chaves è partito all'attacco ignorato dagli altri uomini di classifica.

Il Campione di Colombia ha guadagnato una trentina di secondi, approfittando anche di un calo del ritmo del Team Bahrain, ormai a corto di gregari.

Negli ultimi tre chilometri sono però finalmente entrati in scena i campioni più attesi. Remco Evenepoel ha chiesto uno sforzo al suo ultimo gregario Van Wilder, quindi è stato Landa a proporre un allungo e una decisa selezione. Evenepoel ha però reagito e la sua progressione ha trovato la pronta risposta solo di Giulio Ciccone e di Primož Roglič, rimasto sempre sulla difensiva.

Non riuscendo a fare la differenza, il campione del mondo ha poi rallentato per piazzare un altro allungo, ma Ciccone e Roglič non hanno mollato.

La battaglia ha finito per spegnere le possibilità di Chaves, che si è visto raggiungere e superare a 500 metri dall'arrivo. Nel finale Evenepoel ha provato a lanciare una volata lunga, ma non ha interpretato bene le traiettorie delle ultime curve. Sul rettilineo d'arrivo Ciccone e Roglič si sono così inseriti con maggior slancio e il corridore della Trek ha avuto la meglio sul campione sloveno. Ciccone ha conquistato la tappa, dando seguito ad un avvio di stagione molto convincente, mentre Roglic ha mantenuto la maglia di leader. Landa ha perso terreno sulla volata finale, ed è arrivato ad 11'' con Yates e Almeida, che ha salvato una tappa molto complicata. Hindley ha perso 15'', come l'astro nascente Uijtdebroeks, mentre Bernal ha chiuso la sua fatica con 2'45''.

La classifica sembra ave già delineato i tre corridori più forti: Roglic ha 6'' su Evenepoel e Ciccone, con Landa e Almeida più attardati a 27''.