Il finale della Gand-Wevelgem di domenica scorsa continua a far discutere nel mondo del Ciclismo. La corsa è stata segnata da una netta supremazia della Jumbo-Visma, che ha spazzato via gli avversari e deciso a tavolino l'ordine d'arrivo. Nel secondo dei tre passaggi sul muro di Kemmelberg, passaggio decisivo della classica fiamminga, Wout van Aert ha accelerato con il compagno di squadra Christophe Laporte a ruota. I due corridori della Jumbo-Visma hanno staccato tutti quanti riuscendo poi a scavare un abisso sugli inseguitori. Van Aert ha poi atteso il compagno nell'ultimo passaggio sul Kemmelberg, quando il francese non sembrava più in grado di tenere il ritmo del suo capitano.
I due hanno quindi ripreso la marcia indisturbata e trionfale verso l'arrivo di Wevelgem.
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— Team Jumbo-Visma cycling (@JumboVismaRoad) March 27, 2023
De Vlaeminck: 'Io non lo avrei fatto'
Nel finale i due corridori della Jumbo-Visma hanno parlottato a lungo per concordare la conclusione della corsa. Van Aert ha offerto la vittoria al compagno e gregario, che è così passato per primo sul traguardo e ha iscritto il suo nome nell'albo d'oro, anche se è stato chiaro a tutti che il più forte in corsa sia stato il fiammingo.
Questo epilogo ha suscitato commenti ed emozioni molto contrastanti. Diversi corridori del passato, forse memori dello scarso senso del fair play del loro ciclismo, hanno criticato la scelta di van Aert di lasciare la vittoria al compagno di squadra.
Tra questi c'è anche Roger De Vlaeminck, icona del ciclismo belga e quattro volte vincitore della Parigi-Roubaix. L'ex campione ha dichiarato che un gesto del genere si può fare in una tappa, ma non in una grande classica come la Gand Wevelgem.
"Io e Merckx non l'avremmo fatto", ha commentato De Vlaeminck dopo aver chiacchierato al telefono con il Cannibale.
"Una volta ho fatto vincere Giancarlo Bellini al Giro di Svizzera. Sul passo del Maloja siamo andati insieme dopo aver staccato Merckx. L'ho fatto su richiesta del direttore sportivo, ma non lo avrei mai fatto in una classica", ha ammesso De Vlaeminck.
Ciclismo, il no alla Molteni
L'ex campione ha dato anche una chiave di lettura un po' sorprendente di questa campagna di classiche e del ruolo di Wout van Aert.
Secondo De Vlaeminck la Jumbo-Visma ha troppi corridori di alto livello, che anziché confrontarsi tra di loro dominano la scena in molte corse senza che ci sia una vera battaglia. "Ovviamente van Aert può fare quello che vuole, ma secondo me corre nella squadra sbagliata. Sul Kemmelberg il gruppo era di sessanta corridori e quando van Aert ha accelerato l'unico in grado di seguirlo è stato il compagno Laporte", ha commentato De Vlaeminck, secondo cui i corridori più forti dovrebbero correre uno contro l'altro e non insieme come compagni di squadra.
A questo proposito l'ex campione ha ricordato un episodio della sua carriera, quando disse di no alla proposta che gli era arrivata da Eddy Merckx. "All'inizio della mia carriera mi chiese di correre insieme a lui alla Molteni. Io gli dissi di no, volevo correre contro di lui", ha ricordato De Vlaeminck.