L'Amstel Gold Race di domenica scorsa continua a far discutere nel mondo del ciclismo. La corsa, la più importante classica del ciclismo olandese, ha visto l'ennesimo successo di Tadej Pogačar. Il fuoriclasse sloveno ha trionfato con un'altra entusiasmante fuga solitaria, aggiungendo anche questa corsa a una prima parte di stagione impressionante che lo ha visto firmare anche il Giro delle Fiandre e la Parigi - Nizza. Alcuni episodi avvenuti durante l'Amstel hanno però creato non poche polemiche. La direzione di corsa è sembrata voler avvantaggiare Pogačar, probabilmente per avere nell'albo d'oro il nome del campione più prestigioso del ciclismo attuale.

Ciclismo, Boonen: 'Pogačar avrebbe comunque battuto Healy'

In particolare ha creato scalpore l'atteggiamento della macchina della direzione di corsa, che a una decina di chilometri dall'arrivo ha indugiato davanti al fuoriclasse sloveno offrendogli spudoratamente la scia mentre era al comando inseguito da Ben Healy. L'auto, con a bordo il presidente dell'organizzazione Leo van Vliet, ha permesso a Pogačar di riguadagnare qualche secondo su Healy, per poi allontanarsi. Anche se probabilmente l'episodio non è stato decisivo ai fini del risultato, questo atteggiamento ha suscitato molte polemiche, dando una brutta immagine del mondo del ciclismo.

Di tutto quello che è avvenuto all'Amstel Gold Race si è parlato approfonditamente a Wielerclub Wattage, programma della tv belga Sporza.

L'ex campione Tom Boonen ha smorzato le polemiche su questo episodio: "Finchè auto e moto saranno ammesse in corsa ci saranno sempre dei momenti in cui un corridore può approfittarne. Sono incidenti tipici delle corse, ma all'Amstel non hanno avuto nessun impatto sul risultato. Anche se Healy fosse riuscito a riprendere Pogačar, penso che Tadej avrebbe vinto ugualmente".

De Wolf: 'La macchina della UAE non poteva stare dietro ai fuggitivi'

Gli ospiti del Wielerclub Wattage hanno invece posto l'accento su un altro episodio di cui si è parlato meno. A una quarantina di chilometri dall'arrivo Pogačar è stato costretto a fermarsi per una foratura. La macchina della UAE Emirates era in coda al gruppetto dei fuggitivi e questo gli ha consentito di cambiare la bicicletta in un baleno e rientrare sui compagni di fuga in pochi secondi.

Secondo gli ex corridori Dirk De Wolf e Jan Bakelants, la posizione dell'ammiraglia UAE immediatamente alle spalle dei battistrada era irregolare. "La macchina della UAE era subito alle spalle del gruppetto di testa e questo non è consentito. In quel momento il vantaggio sul gruppo era di appena 20-25 secondi", ha dichiarato De Wolf.

Il regolamento del ciclismo lascia ai commissari di gara il compito di autorizzare le ammiraglie a sopravanzare il gruppo e portarsi immediatamente alle spalle dei fuggitivi. Solitamente questo permesso viene accordato quando il distacco tra i due gruppi è di circa un minuto. Secondo De Wolf i commissari hanno agevolato la UAE e Pogačar perché si tratta del numero uno del ciclismo mondiale.

"Con un altro corridore meno forte non avrebbero fatto passare l'ammiraglia", sostiene De Wolf.

Anche Bakelants pensa che la UAE e Pogačar abbiano avuto un trattamento di favore all'Amstel Gold Race. "Quel cambio di bici ha influito molto sul risultato. L'ammiraglia sarebbe dovuta stare dietro al gruppo, se avesse dovuto aspettarla, Pogačar avrebbe poi dovuto cominciare la corsa daccapo. Poteva anche funzionare, perché stiamo parlando di Pogačar, ma molti corridori rimasti attardati avrebbero avuto l'opportunità di rientrare in gioco", ha dichiarato Jan Bakelants.