Con la vittoria Remco Evenepoel alla Liegi Bastogne Liegi di domenica 23 aprile, il belga ha strabiliato il mondo del ciclismo una volta di più e sfatato una serie di tabù che resistevano da decenni. Il Campione del Mondo è scattato sulla salita della Redoute ed è stato raggiunto per qualche chilometro da Tom Pidcock, poi tolto di ruota con disarmante facilità per iniziare l'assolo finale. Al traguardo di Liegi, il fuoriclasse belga si è potuto godere in tranquillità una vera passerella trionfale tra l'esaltazione del pubblico. Per Evenepoel questa è la seconda vittoria consecutiva alla Liegi, una doppietta che mancava da ben 25 anni, quando a segnarla fu Michele Bartoli.

Per trovare un altro vincitore in maglia iridata bisogna invece andare ancora più indietro nel tempo, al 1987, quando Moreno Argentin riuscì a battare Roche e Criquielion con una rimonta nelle ultime battute.

Remco Evenepoel: 'Avevamo tre piani'

Nel dopo corsa, Remco Evenepoel ha parlato a lungo con la stampa, spiegando le strategie che erano state studiate, il lavoro encomiabile dei compagni, il lungo percorso di avvicinamento a questa corsa e soprattutto al Giro d'Italia. Il belga ha raccontato che il suo piano prevedeva tre possibili soluzioni. "Con il cambio di percorso il finale era più duro e più adatto a me. Lo abbiamo visto in quel tratto fino alla Cote de Forges, in cui il mio vantaggio è aumentato rapidamente.

Sapevo di poter dare il meglio qui, per questo avevo programmato di attaccare sulla Redoute, questo era il piano A" ha raccontato Evenepoel.

"Ma avevamo in mente anche altri scenari. Il piano B era di rendere dura la Redoute e nella zona dopo questa salita e attaccare sulla Roche aux Facons. Ma sulla Redoute ho capito che era arrivato il momento di prendere in mano la situazione. Sulla parte più ripida ho visto che solo un corridore era in grado di seguirmi. Alla fine Pidcock mi ha seguito, ma non ha tenuto quel ritmo a lungo. Il piano C era di vincere in volata, ma sono contento che abbia funzionato il piano A" ha raccontato il vincitore.

'Sono arrivato alla corsa mentalmente fresco'

Remco Evenepoel ha voluto replicare a chi aveva messo in dubbio il suo avvicinamento a questa corsa e la scelta di rimanere fino all'ultimo ad allenarsi in altura invece di partecipare all'Amstel Gold Race e alla Freccia Vallone.

"Alcune persone trovano ancora strano che tu possa correre a questi livelli dopo un ritiro in altura. Non ero in vacanza, mi allenavo anche per sei o sette ore al giorno. Dopo un campo di allenamento del genere torni in competizione molto fresco mentalmente, perché non hai avuto lo stress di correre in gruppo e lottare per la posizione. Ovviamente sono sacrifici, da gennaio sono stato a casa per sette o otto giorni e questo è molto difficile. Però ne vale la pena se poi vinci una grande corsa" ha risposto Evenepoel.