Emozioni forti nel finale della tappa di Napoli, la sesta del Giro d'Italia 2023. Alessandro De Marchi e Simon Clarke, due esperti interpreti delle fughe da lontano, sono arrivati a un soffio dal giocarsi la vittoria e beffare il gruppo con i velocisti, a cui era promessa questa giornata. I due fuggitivi hanno messo in grande difficoltà la rincorsa del gruppo, che solo in piena volata è riuscito a riprenderli. Gaviria ha provato ad anticipare gli altri sprinter, ma la sua azione si è spenta nelle ultime pedalate lasciando spazio alla rimonta vincente di Mads Pedersen.

Giro d'Italia, Cavendish subito attardato

Dopo una quinta tappa fatta di incidenti a causa della pioggia, finalmente il Giro d'Italia ha trovato una bella giornata di sole nella sesta disegnata tutta attorno a Napoli. Il percorso si è rivelato molto insidioso e tecnico, con le salite al Chiunzi e al Picco Sant'Angelo, e gli scenografici passaggi sulla costiera amalfitana con curve e saliscendi continui. L'ultima parte più semplice e scorrevole verso l'arrivo di Napoli sembrava lasciare spazio alla soluzione in volata, prima di un weekend con salite, muri e crono.

Nelle fasi iniziali si sono lanciati all'attacco Simon Clarke, Alessandro De Marchi, Francesco Gavazzi, Charlie Quarterman e Alexandre Delettre. Il gruppo ha lasciato circa cinque minuti ai fuggitivi, ma ben presto ha iniziato la rimonta, anche grazie al ritmo imposto dalla Ineos sulla salita del Chiunzi. Alcuni corridori, tra cui Cavendish, sono rimasti attardati in questa fase della tappa, ma tutti gli altri sprinter sono riusciti a rimanere in gruppo e conservare intatte le proprie chance di vittoria.

Che beffa per Clarke e De Marchi

Sulla seconda salita di giornata De Marchi e Clarke sono rimasti da soli in testa alla corsa, ma il gruppo ha faticato a organizzare una rincorsa efficace, sia per il percorso molto tortuoso, che per il valore dei due corridori al comando. De Marchi e Clarke hanno conservato un paio di minuti di vantaggio per gli ultimi venti chilometri, i più pianeggianti e veloci, e hanno continuato a spingere a fondo mettendo in difficoltà il gruppo.

La corsa si è così trasformata in un palpitante braccio di ferro tra i due fuggitivi e il plotone con i velocisti, dove DSM e Trek hanno cercato la collaborazione di Movistar, Team Bahrain e Alpecin. Nel finale Roglič e Thomas sono stati costretti a un inseguimento per una foratura e un salto di catena, ma sono riusciti a rientrare grazie anche all'aiuto dei compagni.

Gli ultimi chilometri sono stati intensissimi.

De Marchi e Clarke sono sembrati sul punto di beffare il gruppo, ma sul rettilineo finale hanno rallentato tra stanchezza e tatticismo. Il gruppo è così rinvenuto in extremis e li ha raggiunto nelle ultime centinaia di metri. Fernando Gaviria ha provato ad anticipare lo sprint, ha guadagnato qualche metro, ma è calato nelle ultime pedalate favorendo così la rimonta di Mads Pedersen, che ha conquistato il successo davanti a Jonathan Milan e Pascal Ackermann.

La classifica generale non è cambiata. Andreas Leknessund ha conservato la maglia rosa con 28'' su Evenepoel e 30'' su Paret Peintre.