È stata una sfida ridotta a poche centinaia di metri, sul filo dei secondi, quella che hanno regalato i campioni in lotta per la vittoria del Giro d'Italia nella tappa regina della corsa, quella con l'arrivo alle Tre Cime di Lavaredo. Ancora una volta a giocarsi la vittoria sono stati i fuggitivi partiti all'attacco nelle fasi iniziali. Sulle pendenze estreme delle Tre Cime, Santiago Buitrago ha fatto valere le sue doti di scalatore puro per andare a vincere davanti all'inesauribile Derek Gee, costretto al quarto secondo posto in questo Giro. La corsa tra i tre contendenti alla maglia rosa, Geraint Thomas, Primož Roglič e João Almeida, si è accesa solo in vista dell'ultimo chilometro.

Alla fine è stato il portoghese a cedere una ventina di secondi, probabilmente fatali per le residue speranze di vittoria finale, mentre in extremis Roglič è riuscito a recuperare tre piccoli secondi su Thomas.

Giro d'Italia, ancora un secondo posto per Gee

Dopo la vittoria di Zana a Val di Zoldo, per la diciannovesima tappa il Giro d'Italia ha proposto la sua frazione regina, una cavalcata dolomitica con Valparola, Giau, Tre Croci e il suggestivo e duro finale sulle Tre Cime di Lavaredo.

La corsa è partita a velocità sostenuta, con tanti scatti dai quali si è poi formata una fuga con una quindicina di uomini, tra cui Santiago Buitrago, Derek Gee, Magnus Cort Nielsen, Patrick Konrad e Carlos Verona. La Ineos ha gestito la guida del gruppo amministrando con saggezza le forze residue e i soli quattro gregari ancora al fianco della maglia rosa Geraint Thomas.

La fuga è schizzata così a otto minuti di vantaggio, anche perché la Jumbo-Visma di Primož Roglič e la UAE Emirates di João Almeida hanno assunto un atteggiamento del tutto attendista. Il Valparola e il Giau sono passati senza nessun movimento, mentre sul Tre Croci la Ineos ha schierato in testa Laurens De Plus aumentando un po' l'andatura.

Al comando Santiago Buitrago, il più scalatore dei fuggitivi, ha provato a fare selezione sul Giau e sul Tre Croci, ma non è riuscito a scrollarsi tutti di dosso. Nel tratto più facile, prima dell'impennata finale alle Tre Cime, il sorprendente Derek Gee, il nome nuovo emerso da questo Giro d'Italia, ha anticipato tutti partendo da solo. Le pendenze estreme della salita hanno però portato a un facile sorpasso di Buitrago, che ha messo nel mirino il canadese per poi superarlo e andare a firmare questo iconico traguardo.

Un chilometro di battaglia sulle Tre Cime di Lavaredo

La corsa degli uomini di classifica si è accesa solo in vista dell'ultimo chilometro, quando Almeida ha provato a rompere l'equilibrio aumentando l'andatura imposta da Arensman.

Roglič ha poi rilanciato mulinando un rapporto agilissimo, ma la replica di Thomas è stata molto incisiva. Almeida ha però cominciato a cedere e la sua flessione è diventata più evidente nelle ultime centinaia di metri, quando Thomas ha lanciato una potente progressione.

Roglič non ha risposto subito, ma è rientrato piano piano, e nelle ultime pedalate è riuscito a sorpassare il gallese e mettere qualche metro di distanza. Alla fine lo sloveno ha guadagnato un'inezia, tre secondi, mentre Almeida, arrivato insieme a Caruso, ne ha ceduti 23''.

Un po' più in difficoltà è stato oggi Dunbar, che si è visto scavalcare in classifica da Caruso.

La nuova classifica generale vede Geraint Thomas ancora in maglia rosa con 26'' su Roglič e 59'' su Almeida. La situazione si definirà domani nella cronoscalata del Monte Lussari, penultima tappa prima della passerella romana di domenica 28. Thomas ha dato un'ottima dimostrazione di forza e solidità anche oggi e appare favorito, ma Roglič può giocarsi ancora delle chance, mentre Almeida appare ormai destinato al terzo posto. Fuori dal podio Caruso ha superato Dunbar e domani partirà con un vantaggio di 42'' sull'irlandese nella lotta alla quarta piazza.