Una delle tendenze che negli ultimi anni ha sempre più preso piede nel ciclismo è quella dell’attività indoor sui rulli. Soprattutto lo stop all’attività all’aperto imposto durante la pandemia, ha dato una forte spinta alle pedalate casalinghe con i rulli, spesso utilizzando anche le piattaforme di ciclismo virtuale messe a disposizione dalle nuove tecnologie. In questo particolare esercizio la bicicletta viene posizionata sui rulli e collegata al computer, che trasmette sullo schermo i percorsi di allenamento, simulando le difficoltà altimetriche che si trovano nelle normali pedalate su strada.
Il boom del ciclismo virtuale dopo la pandemia
Le nuove tecnologie hanno portato alla nascita di un settore del ciclismo virtuale, con gare che hanno lanciato anche dei corridori al professionismo, come l’australiano Jay Vine. Queste attività hanno trovato grande successo nel periodo più difficile dell'emergenza sanitaria, e continuano a riscuotere l'interesse e l'apprezzamento di un gran numero di appassionati, che le utilizzano per allenarsi o per trovare un'alternativa quando le condizioni climatiche sono avverse.
Diversi corridori non amano però l’utilizzo dei rulli e tra i più convinti detrattori di questo modo di intendere il ciclismo c’è lo spagnolo Gonzalo Serrano. Il ventottenne della Movistar, professionista dal 2017 e con quattro vittorie all'attivo ottenute alla Vuelta Andalucia e al Tour of Britain, ha raccontato di non amare le pedalate indoor e di trovarle più dannose che utili come tipologia di allenamento.
"Sui rulli ci si disidrata più velocemente, sono dannosi per le articolazioni rispetto al ciclismo su strada", ha raccontato Gonzalo Serrano.
Serrano: 'Sui rulli più sofferenza e meno entusiasmo'
Gonzalo Serrano ha spiegato che sui rulli non si possono fare molti degli allenamenti che invece si svolgono nelle abituali pedalate all'aperto. "Nel ciclismo su strada si possono fare salite e serie che il rullo non consente di fare. Al chiuso ti disidrati e soffri a livello articolare. L'usura è molto maggiore ed è più dannosa”, ha commentato il corridore madrileno.
Il professionista del Team Movistar ritiene che il ciclismo sia uno sport da praticare esclusivamente all'aperto, anche per i benefici risvolti psicologici che comporta una pedalata sulla strada in buona compagnia.
“Il ciclismo è uno sport da praticare all'aria aperta, condiviso con amici e colleghi. Andare sui rulli è difficile e la qualità dell'allenamento non può essere paragonata. È più complicato lavorare e si soffre con meno entusiasmo”, ha commentato Gonzalo Serrano.