L'esplosione di Biniam Girmay ha allargato ulteriormente, e in un modo che fino a qualche anno fa era del tutto imprevedibile, le frontiere del mondo del grande ciclismo. Il giovane corridore eritreo ha portato per la prima volta il ciclismo dell'Africa centrale ai massimi livelli, vincendo nella scorsa stagione una classica del nord, la Gand-Wevelgem, e una tappa del Giro d'Italia. Quest'anno Girmay ha vissuto una primavera un po' tormentata a causa di un infortunio, ma al recente Giro di Svizzera è tornato a esprimersi in modo convincente e a vincere una tappa.
L'irruzione del corridore ai vertici del ciclismo ha destato grande interesse e curiosità, e la sua storia testimonia quanto sia particolare la realtà in cui i suoi sogni di ragazzo si sono, passo dopo passo, concretizzati.
Ciclismo, per Girmay allenamenti fino a 2.800 metri di quota
Biniam Girmay è seguito come coach da Ioannis Tamouridis. Il preparatore ha raccontato a Wieler Revue che nel suo paese Bini si allena abitualmente ad altissima quota, un fattore molto importante e positivo, ma che per seguirlo ha dovuto superare dei problemi di comunicazione.
"La capitale eritrea Asmara si trova a un'altitudine di oltre 2.000 metri. Lo stesso Biniam vive a quota 2.400 metri, ma può allenarsi anche a quota 2.800 metri.
Tuttavia, devi anche tenere d'occhio l'intensità delle tue sessioni di allenamento", ha dichiarato Tamouridis, riferendosi al fatto che solitamente quando ci si allena a quote così alte non si può spingere a tutta forza. Forse grazie al fatto di essere nato in altitudine, o per un fisico dalle doti naturali straordinarie, Girmay sembra non avere i problemi che incontrano gli altri ciclisti.
“In generale può fare gli stessi allenamenti che fa a livello del mare. Biniam si riprende velocemente e non soffre degli effetti collaterali dell'allenamento in quota. Anche se i suoi wattaggi sono inferiori in quota, perché in genere si pedala con trenta watt in meno", ha spiegato il coach greco.
'In Eritrea meno traffico e meno pericoli che in Europa'
Tamouridis ha raccontato che ha dovuto organizzarsi in un modo particolare per avere traccia degli allenamenti del suo campione durante i periodi in cui si trova in Eritrea. Girmay non ha una connessione a internet in casa e non può quindi avere un contatto continuo con il suo coach, come avviene normalmente per i corridori professionisti.
"Monitoriamo le sue prestazioni tramite TrainingPeaks proprio come tutti gli altri, ma deve andare in un bar connesso a internet per caricare e scaricare i suoi allenamenti. Devo preparare il suo allenamento in modo diverso, ma sta andando bene. Ogni tre o quattro giorni va in questo bar e poi lavoriamo tramite screenshot da TrainingPeaks ed Excel.
Quindi può stare senza internet per un po'. Abbiamo trovato la formula giusta in questo", ha raccontato Tamouridis, spiegando che d'altro canto gli allenamenti in Eritrea permettono a Girmay di godere di condizioni molto favorevoli: "Il cibo in Eritrea è buono e più naturale che in Europa, c'è meno traffico e le strade sono più sicure".