Il Critérium del Delfinato che scatta domani, domenica 4 giugno, da Chambon-sur-Lac, apre ufficialmente la marcia di avvicinamento al Tour de France. Molti dei protagonisti presenti alla Grande Boucle sono pronti a scaldare i motori nel Delfinato e tra questi anche la maglia gialla in carica Jonas Vingegaard. Il campione danese si presenta al via da favorito e con uno squadrone in formazione quasi tipo. Vingegaard sarà attorniato da gran parte dei compagni che poi avrà al fianco anche al Tour, con l'eccezione di Wout van Aert, che ha scelto il Giro di Svizzera come prossimo impegno.

Ciclismo, la Jumbo al Tour tutta per Vingegaard

La squadra giallonera si presenta anche stavolta con una forza complessiva eccezionale, ma con una sostanziale differenza rispetto a quella che impose un dominio assoluto nella scorsa edizione del Tour de France. Se un anno fa la leadership era suddivisa tra Vingegaard e Roglič, stavolta tutto il gruppo è arroccato intorno al campione danese.

La Jumbo-Visma ha deciso di non ripetere la fortunata esperienza dello scorso anno, quando Vingegaard e Roglič furono schierati entrambi al Tour. Questa soluzione si rivelò particolarmente efficace per mettere in difficoltà il favorito Tadej Pogačar, ma stavolta la squadra olandese ha separato nettamente i programmi dei due corridori.

Con Roglič destinato al Giro, vinto all'ultimo respiro dallo sloveno, Vingegaard è stato insignito del ruolo di leader unico per il Tour de France.

Kruijswijk: 'Van Aert andava a cercare le sue occasioni'

Molti osservatori del mondo del ciclismo hanno visto l'assenza di Roglič come un punto debole nella Jumbo-Visma, che affronterà il Tour de France.

Uno dei gregari del team, Steven Kruijswijk, è però di parere diametralmente opposto. Secondo il corridore olandese avere un solo leader di rivelerà un vantaggio per tutta la squadra e per la gestione della corsa. "Senza Primož Roglič sarà più facile, avremo un unico leader. L'anno scorso è stato un po' un compromesso tra Vingegaard e Roglič.

Soprattutto al Tour de France è difficile mantenere due corridori in alta classifica per tutto il tempo", ha commentato l'esperto corridore olandese.

Steven Kruijswijk ha raccontato che gestire le ambizioni di due leader, in una squadra in cui anche Wout van Aert reclamava il suo spazio, si è rivelato molto complesso. "Wout a volte cercava le sue occasioni, dovevamo aiutare in tutte le situazioni, c'era sempre bisogno di tutti, nessuno si poteva mai risparmiare. Durante la prima tappa ho tirato per 150 chilometri per tenere i nostri leader fuori dai pericoli. Adesso sarà tutto più semplice, dovrò lavorare meno in pianura", ha spiegato Kruijswijk, che nel prossimo Tour de France dovrebbe tornare a ricoprire un ruolo più importante sul suo terreno preferito, la salita.

"Quest'anno potrò risparmiare più energie in vista delle tappe di montagna. Non vedo l'ora che arrivino i Pirenei e le Alpi, è lì che ho le mie qualità. Dare il mio contributo in questo modo mi dà soddisfazione", ha dichiarato Steven Kruijswijk,