Jannik Sinner si sta preparando a uno dei tornei di tennis più importanti dell'anno, se non il più importante in assoluto, vale a dire Wimbledon. La superficie non è la preferita del tennista altoatesino, ma non si può fallire a un appuntamento prestigioso come quello londinese, celebre non solamente dal punto di vista della storia del tennis, ma anche per quanto riguarda l'ATP ranking. Il coach di Jannik Sinner, Simone Vagnozzi, ha rilasciato un'intervista a Repubblica all'interno della quale ha voluto precisare alcuni aspetti riguardanti la stagione del tennista azzurro.

Jannik Sinner, parla coach Vagnozzi: 'L'obiettivo sono le ATP Finals'

Nell'intervista Simone Vagnozzi ha lasciato intendere che il vero obiettivo stagionale di Jannik Sinner sono le ATP Finals di Torino: questa volta, però, il tennista di San Candido non ci vuole arrivare da riserva, ma da titolare. È chiaro che per arrivare a quell'importante appuntamento occorrono dei risultati che ultimamente non si sono visti. "Il lavoro è più totale - ha precisato Simone Vagnozzi - non deve solo essere mirato ai risultati, che naturalmente desideriamo. Il tennis - ha aggiunto - non è una gara sprint tipo i cento metri dell’atletica. È una maratona".

Vagnozzi: 'Sinner si rende conto che deve migliorare'

Il concetto sembra chiaro: per usare una metafora cara al ciclismo, non ci interessa il successo di tappa, ma quello finale.

Eppure c'è un'altra "tappa" da affrontare, quella importante come Wimbledon. Vagnozzi non vuole apparire pessimista su Wimbledon, però ha lasciato intendere che i veri obiettivi sono altri. Sinner si rende conto che deve migliorare, che Vagnozzi, in qualità di allenatore, propone determinate cose e lui, in qualità di giocatore, le deve ascoltare credendoci perché "se le cose vengono fatte senza fiducia non servono a niente".

Simone Vagnozzi: 'Grave pensare che se a 20 anni non sei ancora un top ten, allora sei un fallito'

Le critiche al coach di Vagnozzi non sono mancate, specialmente dopo la deludente primavera dei tornei sulla terra battuta, in special modo Roma e il Roland Garros. Vagnozzi ritiene che sia grave pensare che se a vent'anni non sei diventato ancora un giocatore da top ten, sei un fallito.

"Ripeto - enfatizza Vagnozzi - nel tennis non vince chi fa il punto più spettacolare, ma chi fa più punti: non è uno sprint, ma una maratona". Cosa aspettarsi da Jannik Sinner a Wimbledon? La stagione sull'erba, sinora, non è stata all'altezza della sua classifica ATP, ma se le condizioni fisiche miglioreranno Sinner può tirare fuori il tennis migliore. L'importante è non fare paragoni con altri giocatori della sua generazione che sono più avanti di lui, in questo momento, sia come risultati che nel ranking. Il tennis, secondo Vagnozzi, non è una gara di 100 metri, ma una maratona.