Oltre a regalare uno spettacolo avvincente e di altissimo livello tecnico ed emotivo, il Tour de France sta mostrando la continua evoluzione dei materiali, che consentono ai corridori di raggiungere prestazioni sempre più elevate. Spesso i raffronti tra le biciclette e i componenti delle varie epoche del Ciclismo si concentrano sulle salite, ma anche su altri terreni i nuovi materiali hanno permesso di toccare dei risultati straordinari. Nella sesta tappa del Tour de France, quella che due giorni fa ha portato il gruppo sull'Aspin e sul Tourmalet, diversi corridori hanno superato la barriera dei cento all'ora.
Queste velocità incredibili sono state raggiunte scendendo dal Tourmalet, una delle salite iconiche e leggendarie della corsa.
Contador: 'Si va più veloci e sicuri'
La punta massima di velocità è stata toccata dal sudafricano Louis Meintjes, che ha raggiunto i 105 all'ora. L'ex campione Alberto Contador, ora opinionista per Eurosport, ha spiegato che questi picchi sono possibili grazie ai materiali ed in particolare ad alcune novità introdotte negli ultimi anni, come le gomme più larghe, da 28mm.
"Le ruote di oggi e le bici sono molto aerodinamiche e ti permettono di andare molto più veloce e sicuro nelle discese rispetto a dieci anni fa" ha spiegato il due volte vincitore del Tour de France.
Secondo Contador queste velocità non sono però sinonimo di maggiori rischi, anzi.
"Queste bici e ruote ti danno molta più sicurezza. Si pedala con gomme larghe 28mm, le pressioni sono un po' più basse rispetto al passato. Il grip delle ruote è migliorato e l'assorbimento degli urti anche. In breve, è più veloce e più sicuro" ha sentenziato Alberto Contador.
Velasco: 'Quando ho iniziato si correva con gomme da 21mm''
Dello stesso parere è Ivan Velasco, che con il suo passato da corridore professionista nella Euskaltel e il suo attuale lavoro da ingegnere e progettista di bici, è una delle voci più autorevoli nel settore. "I produttori e alcuni laboratori indipendenti hanno verificato che le gomme larghe 25 o 28mm hanno un vantaggio in termini di rotolamento rispetto a pneumatici più stretti.
Ciò è dovuto principalmente al fatto che la deformazione della gomma più larga è molto minore ed uniforme, mentre il grado di deformazione subito da quella più stretta è molto maggiore" ha spiegato Ivan Velasco.
Fino a qualche anno fa nel mondo del ciclismo professionistico si utilizzavano comunemente gomme non più larghe di 23mm, con la convinzione che questo portasse dei vantaggi aerodinamici. "A metà degli anni '90, quando ho iniziato personalmente a pedalare, lo standard in termini di larghezza del copertone era di 21mm, arrivando anche a 18 o 19 mm di utilizzo a seconda del tipo di competizione. Si pensava che essendo più strette fossero più veloci. Alla fine degli anni '90 e durante la prima decade dei 2000 è stato standardizzato il copertone da 23mm, credo sia la misura che ho utilizzato in tutta la mia carriera nel ciclismo professionistico. Come ho accennato in precedenza, negli ultimi anni le gomme da 25mm e anche da 28mm sono diventate le più popolari nel ciclismo agonistico" ha dichiarato Ivan Velasco.