La nona tappa del Tour de France 2023 ha regalato grandissime emozioni a tutti gli appassionati di ciclismo. L’arrivo in salita sul mitico Puy de Dôme non ha deluso le aspettative, con una doppia sfida a distanza, quella per la vittoria di tappa tra i fuggitivi e quella tra i favoriti per la classifica generale. A trionfare sul traguardo è stato il canadese Michael Woods (Israel Premier Tech), mentre lo sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) con uno scatto secco nel finale è riuscito a guadagnare otto secondi sul danese Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma), che ha difeso comunque la maglia gialla di leader.
Tra i protagonisti della frazione c’è stato anche il giovane corridore statunitense Matteo Jorgenson, portacolori del team Movistar, che è stato a lungo al comando della corsa, ma ha visto sfumare, negli ultimi metri della salita conclusiva, il sogno di conquistare il primo successo in carriera al Tour de France.
Tour de France, l’azione di Matteo Jorgenson nella nona tappa
L’azione di Matteo Jorgenson nella nona tappa del Tour de France è stata entusiasmante, ma non è bastata per esultare sul traguardo. Il 24enne statunitense ha deciso di attaccare a circa 50 km dal traguardo, staccando i compagni di fuga e rendendosi protagonista di una lunga cavalcata in solitaria. Jorgenson ha approcciato la salita finale del Puy de Dôme con un buon vantaggio sugli inseguitori, ma ha pagato lo sforzo nel tratto più duro dell’ascesa, in cui alle sue spalle è arrivato a doppia velocità il canadese Michael Woods, che lo ha raggiunto e saltato negli ultimi 400 metri.
A quel punto le forze erano ormai finite per Jorgenson, che è stato superato in prossimità del traguardo anche da Pierre Latour e Matej Mohorič, dovendo così accontentarsi del quarto posto, oltre che del premio di corridore più combattivo.
Matteo Jorgenson: 'Woods mi ha un po’ spaventato'
L’epilogo della nona tappa del Tour de France non è stato quindi come sperato per Matteo Jorgenson, che, intervistato da Cyclingnews, ha espresso comunque il suo orgoglio per l’azione fatta e ha sottolineato come questa volta l’attacco non abbia pagato, ma che un giorno è convinto che arriverà il successo. La salita finale del Puy de Dôme è stata più complicata del previsto, sia per le pendenze durissime che per la particolare condizione in cui ha dovuto affrontarla.
Infatti Jorgenson ha così dichiarato: “Non c’erano tifosi e la mia radio si è spenta, quindi c’è stato completo silenzio in salita. Non conoscevo i distacchi o altro, quindi quando Woods mi ha raggiunto, mi ha un po’ spaventato, visto che ho sentito solamente un leggero rumore della sua catena”. In quel momento sono terminate le energie per lo statunitense, che si è dovuto così accontentare del quarto posto.