I mondiali di ciclismo di Glasgow si chiudono con la firma di una delle stelle di questa rassegna iridata, Lotte Kopecky. Dopo la doppietta di medaglie d'oro nel velodromo, la belga è andata a prendersi di forza la maglia di campionessa del mondo anche nella prova in linea, gara clou di quest'ultima giornata.

La corsa è stata entusiasmante e avvincente, con Kopecky partita nel ruolo di favorita ma attorniata da una squadra modesta. La corazzata olandese non è però riuscita ad approfittare della qualità del suo gruppo, sia per il precoce ritiro di Lorena Wiebes e per una doppia foratura di Annemiek Van Vleuten, che per un copione tattico in cui si sono intrecciati gli interessi delle squadre di club.

Nell'ultimo giro Kopecky ha accelerato per due volte, rimanendo prima con Ludgwig e poi tutta sola per andare a conquistare la maglia iridata.

Mondiali, bella fuga della Chabbey

La corsa in linea femminile che ha fatto calare il sipario sui Mondiali di ciclismo di Glasgow è subito entrata nel vivo con una fuga di sette atlete, tra cui Deignan, Labous e Chabbey. Il gruppo ha poi annullato questa azione e appena entrati nel circuito finale di Glasgow, a 75 km dall'arrivo, la Chabbey è partita nuovamente all'attacco.

La svizzera se ne è andata tutta sola, riuscendo a guadagnare fino ad un minuto e mezzo sul gruppo inseguitore, sempre più ridotto. Lotte Kopecky ha forzato diverse volte l'andatura, senza riuscire però a sganciarsi. Alla fine la belga ha trovato un po' d'aiuto dall'unica compagna ancora al suo fianco, la Ghekiere, mentre le olandesi hanno visto uscire presto di scena Lorena Wiebes e Marianne Vos.

A poco più di trenta chilometri dall'arrivo il gruppo si è rotto definitivamente sotto un primo attacco di Annemiek van Vleuten a cui ha replicato Silvia Persico. Kopecky ha nuovamente accelerato e portato via un gruppetto con anche Vollering, Van Vleuten, Reusser, Deignan, Ludwig, Schweinberger, mentre Persico non è riuscita ad agganciarsi ed è rimasta irrimediabilmente tagliata fuori dalla lotta per le medaglie.

Azzurre lontane dal podio

Questa serie di scatti ha fatto precipitare il vantaggio della Chabbey, che al suono della campana di è vista raggiungere. Proprio in questo passaggio la Van Vleuten è stata attardata dalla seconda foratura della sua corsa ed ha dovuto dire addio alla possibilità di vincere il suo terzo Mondiale nella sua ultima stagione della carriera.

In sei sono così andate a contendersi titolo e medaglie nella tornata finale. Dopo un primo tentativo di Deignan e Schweinberger, che hanno provato a sorprendere tutte, è stata la Ludwig a rompere l'equilibrio. La danese ha fatto da punto d'appoggio per l'ennesimo scatto di Lotte Kopecky, che stavolta ha costretto alla resa Vollering e tutte le altre.

La belga ha atteso poi il successivo strappo per assestare il colpo del ko alla Ludwig ed involarsi verso il traguardo, dove ha colto l'ennesima vittoria di una stagione incredibile, tra strada e pista. In extremis Vollering è andata a raggiungere Ludwig per prendersi l'argento, con il bronzo alla danese davanti a REusser e Schweinberger, una delle rivelazioni di questi Mondiali.

Per le azzurre c'è stata davvero poca gloria. Senza Longo Borghini e con una Balsamo ancora non al top, la migliore è stata Silvia Persico, solo undicesima. Per trovare un piazzamento peggiore della prima azzurra ai Mondiali bisogna tornare indietro di quindici anni, a Varese 2008 quando Giorgia Bronzini fu 14°.